cronaca

Dopo lo sversamento di greggio nel rio Fegino indagine della Procura
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"Ci scusiamo per quello che è successo, ma ribadiamo che ci siamo e che ci faremo carico delle bonifiche". Così Vincenzo Columbo, direttore generale di Iplom, interviene a margine del Coc aperto dal Comune di Genova dopo lo sversamento di greggio nel rio Fegino e nel Polcevera, conseguente a una rottura dell'oleodotto che congiunge il Porto Petroli di Multedo allo stabilimento di Busalla.

"Abbiamo avuto una rottura dell'oleodotto, un difetto. C'è stata una perdita di pressione e abbiamo subito fermato i nostri oleodotti. Contemporaneamente abbiamo ricevuto una telefonata dall'esterno raffineria che ci segnalava odore in zona, siamo andati a vedere ed era lì la perdita. Allora abbiamo azionato le valvole per sezionare il tratto che stava perdendo", racconta Palumbo.

Il sostituto procuratore presso la procura di Genova Alberto Landolfi ha aperto un'indagine a carico di ignoti per disastro colposo e posto sotto sequestro l'impianto dell'Iplom di Busalla. Un atto dovuto per verificare cosa è accaduto. Le indagini sono state affidate all'Arpal (l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente Ligure), che ha incaricato da dieci tecnici divisi in tre squadre.

Proseguono intanto i lavori per impedire alla massa nera di arrivare al mare. Due barriere di panne bloccano l'acqua del Polcevera all'altezza del ponte di Cornigliano, mentre altre due barriere sono state poste nei rio Fegino. La schiuma previene il rischio di incendi e abbassa il pericolo di esalazioni nocive.

Sulle ragioni del guasto Iplom sta indagando: "Ovviamente non ci aspettavamo la rottura - ha aggiunto Columbo - Appena potremo disporre del tubo lo analizzeremo e faremo il possibile per cercare di comprendere le cause ed evitare di ricaderci".