
L'Italia proroga le concessioni esistenti, senza gara, mentre la Corte di giustizia europea ha sottolineato come non sia possibile alcun rinnovo
automatico. Il sottosegretario Baretta risponde "Sì, è una norma molto rigida, ma dobbiamo tenerne conto e l'unico modo per intervenire e' fare dei provvedimenti nazionali che stabiliscano un tempo entro il quale si avvia il processo di gara".
"La legge non c'è ancora perché nel frattempo c'è stato un avvio di un contenzioso e c'è una sentenza attesa a maggio da parte della Corte di giustizia europea e quindi in qualche modo è bene intervenire subito dopo avendo a disposizione la sentenza". A Minoli che sottolinea come la mancanza della legge faccia sì che l'Unione europea voglia sanzionare l'Italia, Baretta risponde: "Sì, però, se noi immediatamente dopo la sentenza, come pensiamo di fare, interveniamo con un provvedimento, a quel punto evitiamo la sanzione, però dobbiamo fare un provvedimento che
risponda al problema".
Le gare presenti nella nuova legge sulle concessioni balneari possono funzionare "stabilendo dei parametri che riconoscano gli investimenti fatti, in secondo luogo calcolare un indennizzo per chi le perde, ovviamente, e in terzo luogo un tempo di concessione lunga, in maniera tale che gli investimenti siano ammortizzati. Questo lo si può fare, quello che non possiamo fare è prorogare, ma una volta deciso le nuove gare possiamo stabilire un periodo anche trentennale di concessioni nuove", spiega il sottosegretario Baretta parlando dei criteri di gara che saranno presenti nella nuova legge sulle concessioni balneari.
E alla domanda se vi sia la possibilità che le gare arrivino prima della data di scadenza delle concessioni, ossia il 2020, e che di lì in poi si calcolino gli eventuali trent'anni, Baretta risponde: "È così, diciamo che dopo la sentenza dell'Unione noi dovremmo contrattare con l'Europa il periodo massimo concesso per predisporre queste nuove gare, che non si fanno dalla sera alla mattina, tra qui e il 2020. Una volta stabilita questa data dobbiamo riconoscere concessioni lunghe per le nuove gare". Minoli quindi ricorda che i concessionari non corrispondono obbligatoriamente a quelli che poi gestiscono gli stabilimenti e Baretta conferma: "In molti casi sì, in altri casi no. Concessione e sub concessione questo sì, succede".
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