cronaca

La consistenza della chiazza avvistata è di circa 50 metri cubi
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Si è ampliata anche in mare, al largo delle coste del ponente Ligure, l'emergenza inquinamento per lo sversamento di greggio dall'oleodotto della Iplom a Genova. L'allarme è stato lanciato dalla Capitaneria di Porto di Savona, che ha avvistato una grande chiazza di petrolio lunga circa 3 miglia e larga duecento metri a circa 4 miglia al largo di Loano, dove è arrivata da Genova spinta da venti e correnti.

A quanto risulta è pronta ad intervenire la società Castalia, che potrebbe essere chiamata ad affrontare l'emergenza se la Iplom, avvertita dalla Capitaneria in quanto responsabile della bonifica, non fosse in grado di operare. La stessa Capitaneria di Porto di Savona è pronta ad intervenire con uomini e mezzi e anche a richiedere l'intervento dei battelli antinquinamento, qualora la situazione dovesse precipitare.

Le immagini girate dalla Capitaneria, così come i rilievi fatti da Arpal, mostrano la presenza di una striscia di iridescenza di idrocarburo, a volte più consistente. Allarmati gli operatori turistici.

La Prefettura di Genova, sulla base delle rilevazioni fatte dalla Capitaneria di Porto di Savona, anche attraverso riprese aeree, ha stimatato in circa 50 metri cubi di petrolio la consistenza della chiazza di idrocaburi individuata davanti alle coste di Loano. 

Altre quattro chiazze iridescenti sono state individuate più vicine alla costa, in movimento verso Ponente
, rende noto la Prefettura. Quest'ultima ha reso noto che la società Castalia interverrà con un natante per la verifica della situazione e provvederà a "porre in essere le misure necessarie per il contenimento e assorbimento dell'inquinante".