Ai tempi dei social network si va per hashtag e quello lanciato in questi giorni dai tifosi della Sampdoria è chiaro: #restituiamoilfavore. A chi e cosa? Al Palermo, ovviamente. Cosa? La spinta finale per scendere in serie B.
Già, perché la partita di domenica prossima al “Barbera” per i siciliani, è l’ultima spiaggia, mentre alla Sampdoria di qui alla fine, manca un punto per chiudere i conti( e potrebbe non servire neppure). E allora la mente di tutti va a quel pomeriggio doloroso, quel 15 maggio 2011 in cui il calvario della Sampdoria che era partita dai preliminari di Champions League si concluse proprio con il Palermo che affossò, anche matematicamente, la squadra in quel momento guidata da Cavasin e che si era via via trasformata in una specie di Armata Brancaleone.
La partita delle lacrime di Palombo, di tanti tifosi davanti alle telecamere, una partita stregata con un gol di Pozzi regolare annullato, la rete di Miccoli (“carico” per aiutare il suo Lecce nella corsa salvezza), il pareggio di Biabiany, Pinilla che segna il 2-1 e non esulta consapevole del clima al Ferraris.
Ora il “favore”, appunto, può essere ricambiato, anche nell’interesse di una Sampdoria che vorrebbe arrivare al derby senza dover ancora conquistare il punticino salvezza. Una partita che si avvicina con un clima non proprio sereno in casa rosanero.
L'arbitraggio di Valeri (toh, il fischietto di Sampdoria-Milan), in Carpi-Empoli non è andato giù non solo ai toscani, comunque già salvi, ma alla società rosanero che ha pubblicato sul proprio sito ufficiale un dossier sugli errori commessi dal fischietto romano invitando gli organi calcistici a vigilare sulla regolarità del finale di stagione.
E poi il caso tifosi. Il Prefetto del capoluogo siciliano, infatti, per ragioni di ordine pubblico, ha deciso che alla partita potranno assistere solo gli abbonati del Palermo e i tifosi della Sampdoria dotati di tessera del tifoso. Arrabbiati, ovviamente, i tifosi sampdoriani, furibondo Zamparini che ha, addirittura, annunciato un ricorso d’urgenza al Tar.
Serenità, questa sconosciuta verrebbe da dire in casa siciliana, ma non possono e non devono essere problemi della Samp: la salvezza è nelle mani degli uomini di Montella, serve ancora tenere la barra dritta per poco, sperabilmente solo 90 minuti. Poi sarà derby, e poi, soprattutto, sarà un futuro tutto da costruire.
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