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Gli studenti del campus di Legino hanno proposto sei domande
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Sarà stato il clima da sessione d’esame, sarà stato che le domande uscivano un po’ fuori dagli schemi, fatto sta che i sette candidati a Sindaco di Savona tutti concentrati nelle risposte da dare agli studenti del Campus universitario di Legino hanno evitato di lanciarsi frecciate nel primo dibattito televisivo.

Le sei domande dal trasporto alle possibilità di studio in città, dalla movida allo sport, dalla smart city fino al tipo di futuro che si immagina per la Savona hanno inchiodato Barisone, Battaglia, Caprioglio, Diaspro, Frumento, Pongiglione e Ravera. E così le punzecchiate sono arrivate dagli studenti.
 
"Avete evaso la domanda sul Campus Centro. È vero che i giovani tornano a casa la sera, ma perché non c'è nulla a Savona che permetta agli studenti genovesi di viverla”, incalza un universitario. Ancora il tema del Campus al centro: “Gli spazi e le strutture ci sono, ma non collaborano con la città”. Un ragazzo continua: “Io lavoro in discoteca, vedo che tanta gente sta in casa fino a mezzanotte perché il preserata non esiste più qui a Savona”.

Non mancano le idee propositive: “Non è stato citato un piccolo tassello per iniziare a rendere smar Savona, ovvero il museo Apple. È il più grande del mondo, riconosciuto anche da Tim Cook, e non apre quando non ci sono navi Costa in porto. Questo rende Savona sempre più Costa-dipendente”, dice Andrea.
 
E allora ecco la richiesta di maggiore coinvolgimento da parte degli studenti: “Mi aspetto che il futuro sindaco ci chiami per parlare di questo”, dice un altro studente. Ma loro vanno oltre e da buoni comunicatori propongono ai candidati uno slogan nuovo che chiude il dibattito: “Savona città degli studenti. Perché no?”.
 
La campagna elettorale è appena iniziata e Primocanale la seguirà passo dopo passo in queste quattro settimane che ci separano dal voto.