cronaca

La decisione presa dalla Prefettura di Imperia ieri sera
1 minuto e 33 secondi di lettura
Chiude oggi il centro di accoglienza migranti situato alla stazione di Ventimiglia.

La decisione è stata presa dalla Prefettura di Imperia, ieri sera, al termine di un incontro con la Croce Rossa, che gestisce il campo e recepisce la direttiva del ministro dell'Interno Angelino Alfano che, sabato scorso, durante la sua visita a Ventimiglia, aveva annunciato la necessità di chiudere il centro, trattandosi di una struttura che era stata aperta in via temporanea.

Inoltre i volontari della Croce Rossa non potranno più distribuire pacchetti alimentari ai circa duecento migranti sparsi per la città, che non hanno voluto farsi identificare e che la questura dovrà identificare nei prossimi giorni. Gli ultimi dieci ospiti del centro saranno trasferiti di struttura.

"Considero una vittoria della Regione il fatto che il Governo dopo molti mesi ci abbia ascoltato e abbia tenuto conto delle nostre giuste ragioni sul fatto che la Liguria non poteva ospitare situazioni come quelle di Ventimiglia", commenta il presidente Giovanni Toti. "L'idea è che i migranti non arrivino più al confine di Ventimiglia, grazie a controlli a pettine attuati in modo tale che vengano fermati prima. Soprattutto dissuasi dal fatto che da Ventimiglia si possa passare in Francia. È un netto segnale che bisogna rispettare le regole. Credo che alla fine il ministro Alfano ci dia ragione su quella che molti hanno definito la politica populista del centrodestra che insisteva per regole più rigide".

I migranti ancora presenti nel centro di accoglienza di Ventimiglia sono stati redistribuiti sull'intero territorio regionale. La redistribuzione, autorizzata dal ministero dell'Interno, "ha consentito - si legge nella nota della prefettura genovese - la ricollocazione in diversi centri di accoglienza temporanea ubicati sul territorio della regione. Il numero di richiedenti asilo da ricollocare sarà scomputato dalla quota regionale assegnato alla Liguria sulla base delle intese Stato-Regione".