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Finisce malissimo una stagione decisamente negativa per i blucerchiati
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La stagione della Sampdoria si chiude esattamente come è andato tutto l’anno: male, malissimo. L’imbarcata contro la Juventus ci sta, per carità, ma anche nella partita numero 38 del campionato la sensazione è stata quella di una squadra completamente allo sbando, come se chi era in campo non aspettasse altro che il fischio finale per fuggire da una situazione imbarazzante. Il risultato conclusivo è devastante e va registrato: è finita 5-0 con i gol di Evra, due di Dybala nel primo tempo, Chiellini e Bonucci nella ripresa. Espulso Skriniar.

Ma di imbarazzante c’è stato molto in questa stagione. Da una società che ha dato spettacolo al contrario, con una disastrosa gestione del gruppo, delle situazioni tecniche, del rapporto con l’ambiente ( i tifosi, va ricordato a Ferrero, contano eccome) ad allenatori che sono sempre stati sull’orlo di una crisi di nervi. Uno, Zenga, ci ha lasciato le penne, l’altro lo farà probabilmente nei prossimi giorni.

I tifosi, dicevamo: sono stati protagonisti con il loro atteggiamento. Hanno atteso, sostenuto, sopportato. Poi, una volta salvi stanno contestando. L’appuntamento del 23 maggio alla Sala Chiamata del Porto con l’assemblea convocata dalle componenti della tifoseria blucerchiata sarà importante: tira aria pesante per Ferrero e per la società attesi anche alla riprova dei conti.

Cosa salvare? Da questa partita l’esordio di Brignoli e null’altro. Dalla stagione i gol di Eder fino a gennaio, le reti salvifiche di Quagliarella, i rigori parati da Viviano e il gol in coabitazione Diakitè-De Silvestri contro la Lazio. Stop.

Da cosa ripartire? Forse da quella parola vergata da una mano sullo striscione appeso oggi a Bogliasco: rispetto. Parola che è andata smarrita troppo spesso in questi mesi in casa blucerchiata e soprattutto verso chi se ne merita più di tutti: i tifosi.