Un atto di arroganza che mina del tutto la credibilità delle istituzioni. La Fiera di Genova propone a Ptv Programmazioni Televisive Spa - la società che controlla Primocanale - di accettare un pagamento a stralcio del debito pregresso. A quanto risulta la Fiera sta predisponendo un piano di liquidazione, con il quale viene chiesto a Primocanale di accontentarsi del 70% dell'ammontare che le spetta da oltre un anno. Trattamento simile sarebbe riservato anche ad altri fornitori. Soldi che verrebbero corrisposti, peraltro, in forma rateale. Senza contare che Ptv dovrebbe anche aggiungere il costo dell'avvocato.
Si tratta di un atto arrogante e del tutto irricevibile. Come si può infatti pensare di accettare una richiesta di stralcio da una società interamente controllata da soggetti pubblici? Ancor di più se si pensa che il Comune di Genova, socio di maggioranza insieme alla Città Metropolitana (a cui si aggiungono con quote minori Regione e Camera di Commercio), ha un debito di 15 milioni con la Fiera Spa.
Debito che si è creato con triangolazioni tra Fiera, Spim e Comune: società che fanno comunque riferimento a Palazzo Tursi. Un atto che deve far riflettere tutti i fornitori che non possono più nutrire alcuna fiducia nei confronti delle istituzioni e che vengono presi per la gola con proposte assurde da una società che potrebbe chiudere la liquidazione in forte attivo.
Il sindaco di Genova (e della Città Metropolitana) che dice di questo fatto? Il Marco Doria 'paladino dei diritti dei lavoratori' cosa risponde? Perché non paga il debito affinché ogni singolo fornitore possa ricevere quanto gli spetta di diritto? Un atteggiamento di cui il sindaco di Genova deve vergognarsi perché sta tentando di ridurre i costi della città scapito di tante società private.
E anche il Pd, azionista di maggioranza della giunta Doria, approva questa politica di discredito delle istituzioni? Cosa ne pensa il premier Matteo Renzi (e segretario Pd), lo stesso premier che sbandiera che "i debiti della pubblica amministrazione nei confronti dei privati vengono pagati più velocemente"? E chissà cosa ne pensa di questa posizione la Corte dei Conti. Oppure cosa ne pensa l'Europa dei Comuni che vessano le aziende private con tasse elevate, servizi insoddisfacenti e ora anche 'autoriduzione dei debiti'.
Eppure, quando tocca a noi aprire il portafoglio, non possiamo fare altro che 'rispettare le leggi'. Paghiamo la tassa sulla pubblicità per l'insegna in cima al grattacielo di Piazza Dante, paghiamo la tassa sulla spazzatura e tutti gli altri oneri fiscali che il Comune di Genova fa gravare sulle nostre spalle molto più di quanto non avvenga in altre città per ricevere servizi molto discutibili.
Adesso basta. Non è accettabile che il sindaco Doria e il suo Comune non paghino i propri debiti nei confronti della Fiera tentando invece di recuperare soldi dai fornitori. Non è tollerabile un atto cosi arrogante, tale da far perdere ulteriormente fiducia nelle istituzioni. A partire proprio dal Comune di Genova.
politica
Il Comune di Genova non paga i debiti, vacilla la credibilità delle istituzioni
Proposta assurda di Fiera ai creditori
2 minuti e 31 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Lunedì 25 Novembre 2024
Pirondini: "A Grillo dico grazie, non riesco a immaginare un Movimento senza di lui"
Lunedì 25 Novembre 2024
Violenza donne, l'avvocato penalista: "Ecco come funziona il codice rosso"
Lunedì 25 Novembre 2024
Il medico risponde - Influenza e Covid, cosa ci aspetta nelle prossime settimane?
Domenica 24 Novembre 2024
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità
Ultime notizie
- Crollo Pino a Capolungo, abitante accusa: "Tragedia sfiorata"
- Imperia, consegnati i premi San Leonardo - città di Imperia 2024
- Al Carlo Felice il 'Requiem tedesco' di Johannes Brahms
- Vandalizzato il Wall of Dolls nella giornata contro la violenza sulle donne
- La Spezia, parte la demolizione del Ponte Pagliari
- Regione Liguria, nasce il gruppo 'Vince Liguria-Noi Moderati'
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità