Giornata calda a Genova sul fronte occupazionale. Si è svolta stamane una manifestazione di protesta dei sindacati contro il piano lacrime e sangue di Ericsson, che nel capoluogo ligure riguarda 144 lavoratori. Una situazione che rappresenta un duro colpo anche per il progetto Erzelli. Come ha dichiarato il consigliere regionale Pastorino (Rete a Sinistra): "Questa è la pietra tombale sul progetto Erzelli".
Parole che confermano quanto detto soltanto pochi giorni fa a Primocanale dal senatore ligure Maurizio Rossi, che da tempo sottolinea le criticità del progetto del Polo Tecnologico. "Ho combattuto da solo contro gli Erzelli per tre anni prendendomi improperi e insulti. Ho sempre detto che Ericsson era a rischio - aveva detto - e ho denunciato già tre anni fa la possibilità che, il giorno in cui l'Università dovesse approdare agli Erzelli, probabilmente Ericsson non ci sarebbe più stata".
I SINDACATI
“Si parla di 144 esuberi su 650 dipendenti entro il primo trimestre del 2017, siamo davvero preoccupati”. Lo dice Daniela Roccu, di Slc-Cgil, parlando ai microfoni di Primocanale dell’assemblea sindacale sui tagli imposti da Ericsson.
“Le voci che giravano da tempo non lasciavano sperare in niente di buono. Numeri così grandi non ce li aspettavamo. Anche perché la prossima sarà la tredicesima procedura di mobilità. Il numero che impatterà Genova è molto grande. Ericsson ha acquisito Marconi nel 2006 quando eravamo circa 1100 dipendenti. Le mobilità che si sono susseguite negli anni hanno portato al dimezzamento dell’organico. E’ chiaro che se l’impegno degli amministratori locali non è quello di prestare attenzione a quella che potremmo chiamare una responsabilità sociale di chi si insedia al progetto Erzelli diventa un’operazione commerciale fine a se stessa”.
Roccu chiude invitando gli amministratori locali “a far si che l’azienda torni sui suoi passi e rivedere il suo piano industriale affinché il sito Ericsonn di Genova non sparisca. C’è molta preoccupazione. Il volantino che abbiamo presentato sarà distribuito ad ogni singolo lavoratore. Dobbiamo decidere insieme come rispondere a questo ennesimo attacco da parte dell’azienda.
Mauro De Lorenzi, di Uilcom Uilm dice: “Non è più una cattedrale nel deserto, ma un cimitero. Non è questione di numeri. Questi lavoratori con esperienze decennali non servono più ad Ericsson, che sta cambiando pelle. Chiediamo la rioccupazione di questo personale”.
Marco Paini, Rsu Slc Cgil Ericsson, parla di una "situazione grave, abbiamo ricevuto solidarietà dai partiti politici a cui chiediamo di lottare con noi. Siamo stati ricevuti da una commissione lavoro. Ci risulta che Toti incontrerà l’azienda. Chiediamo un impegno anche a Doria, di cui non ci risulta nessuna dichiarazione".
"Ericsson vuole mandare a casa un quinto della sua forza lavoro a Genova - scrive Luca Maestripieri, segretario della Cisl - È inaccettabile, soprattutto perché si tratta di un'azienda di un settore, l'alta tecnologia, che è uno di quelli in grado di garantire la tenuta sociale e di dare lavoro e futuro a questa città. Cosa aspettano le istituzioni, Comune e Regione, a intervenire? Il problema non è occupare gli uffici vuoti degli Erzelli ma non perdere posti di lavoro e garantire una prospettiva a questa città".
LA POLITICA
TOTI E RIXI - “La Regione ha ribadito all’azienda l'assoluta necessità di salvaguardare i livelli occupazionali e si è dichiarata pronta ad attivare tutti i percorsi e le interlocuzioni necessarie con i ministeri competenti per attivare gli ammortizzatori sociali affinché la crisi in atto abbia le minori ripercussioni possibili e si trasformi in un momento di rilancio della presenza di Ericsson sul nostro territorio e più in generale per lo sviluppo del parco tecnologico di Erzelli”.
Lo hanno dichiarato il governatore ligure, Giovanni Toti, e l'assessore allo Sviluppo Economico, Edoardo Rixi, dopo l’incontro nella sede della Regione Liguria con i vertici nazionali Ericsson per affrontare il piano di riduzione dell'organico della sede di Genova. Ai vertici dell'azienda è stata richiesta la presentazione di un piano industriale tale da rassicurare sulle reali intenzioni di Ericcson e, più nello specifico, sulle prospettive di sviluppo futuro e sui reali obiettivi legati alla ristrutturazione in corso.
L'azienda, dal canto suo, ha ribadito la propria volontà di rimanere in Liguria e in particolare all'interno del parco tecnologico di Erzelli. Si è altresì impegnata nel più breve tempo possibile a presentare un piano complessivo relativo alla ristrutturazione in oggetto ma anche alle prospettive di rilancio. I vertici aziendali hanno inoltre accettato la costituzione di un tavolo di confronto con le istituzioni locali, da tenersi parallelamente a quello di trattativa con le parti sociali. “Nei prossimi giorni – concludono Toti e Rixi – non appena l’azienda avrà fornito gli elementi che abbiamo richiesto come Regione Liguria apriremo un nuovo momento di confronto”.
IL M5S - "Massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori Ericsson" che oggi scioperano per protestare contro i 137 esuberi a Genova decisi dall'azienda è stata espressa da Alice Salvatore e Marco De Ferrari, consiglieri regionali liguri del Movimento 5 Stelle, che è sceso in piazza a Genova al fianco dei dipendenti dell'azienda svedese.
Il Movimento 5 Stelle chiede all'assessore regionale allo sviluppo economico Rixi "risposte concrete ai lavoratori di Ericsson e un progetto chiaro e coerente sul futuro di Erzelli. Rixi getti la maschera del vecchio politico e dica una volta per tutte qual è la posizione sua e della Giunta su un tema".
"Tutti i nodi prima o poi vengono al pettine - si legge nella nota - Da tempo denunciavamo come la bolla degli Erzelli fosse sul punto di scoppiare. Un'operazione, di cui Ericsson è stata la capofila, costata oltre 250 milioni di euro utile solo a coprire l'investimento fallimentare di Spinelli su quella collina, peraltro con i soldi dei contribuenti. Intere zone di Genova desertificate, drastica riduzione dei posti di lavoro, in cambio di ricadute nulle o negative sull'indotto cittadino. Un disastro pagato a caro prezzo dai lavoratori".
IL COMUNE - Il Comune di Genova esprime "forte preoccupazione" per l'annuncio di Ericsson. "Il Comune incontrerà i sindacati, la data è già stata fissata. L'Amministrazione è impegnata a tutelare il lavoro nell'ambito della vertenza Ericsson e si è immediatamente attivata per stabilire nuovi contatti che rafforzano quelli già avviati, con il Governo e il Mise per affrontare la situazione", scrive il Comune in una nota.
"La vertenza Ericsson - prosegue la nota - non deve essere usata strumentalmente per mettere in discussione il progetto Erzelli, un progetto di trasformazione urbana e di rilancio economico della città. Le azioni che il Comune sta intraprendendo a favore della permanenza di Ericsson a Genova e della salvaguardia dei livelli occupazionali fanno parte di un impegno complessivo per la riqualificazione del Ponente cittadino".
LA GIORNATA IN TEMPO REALE
12:15 - I lavoratori hanno tolto il blocco al casello dell'A10. Domani previsto un nuovo corteo con passaggio in Comune e in Regione.
11:20 - Per quanto riguarda la protesta di domani, i lavoratori si recheranno al mattino in consiglio regionale e al pomeriggio a Palazzo Tursi.
11:10 - Bloccato il casello di Genova Sestri Ponente.
10:30 - È terminata l'asssemblea. Partono da adesso due ore di sciopero. In questo momento circa 300 persone si stanno dirigendo da Ericsson all'autostrada in corteo. Intanto è stato annunciato che per domani è previsto uno sciopero di 8 ore e un corteo.
9:30 - È iniziata l'assemblea dei lavoratori Ericsson. Presenti circa 400 persone.
cronaca
Esuberi Ericsson, blocchi a Genova. "Pietra tombale su Erzelli"
"Le mobilità che si sono susseguite negli anni hanno portato al dimezzamento dell’organico"
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