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Il giorno dopo la vittoria del centrodestra al ballottaggio
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"Adesso il nostro compito è quello di continuare a portare avanti le nostre idee per il futuro della città di Savona senza sottovalutare il messaggio che gli elettori hanno voluto trasmetterci, lavorare seriamente per ricucire le divisioni nel centrosinistra e creare uno schieramento forte con cui affrontare uniti le prossime sfide elettorali". Lo afferma il commissario regionale del Pd ligure David Ermini a proposito dei ballottaggi appena conclusi a Savona.

Ermini ha espresso "a nome di tutto il Pd Liguria" il ringraziamento a Cristina Battaglia "per aver accettato di mettersi a disposizione in questa sfida e per l'impegno e la serietà con cui ha condotto questa campagna elettorale".

"Era una sfida davvero difficile per Cristina, soprattutto considerato l'appoggio, lo spiegamento di risorse e le innumerevoli promesse elettorali da parte dell'intera giunta regionale su cui ha potuto contare Ilaria Caprioglio".

Anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti commenta i risultati del Pd nei ballottaggi: "Fassino e gli altri sconfitti, come in Toscana, pagano le colpe di Renzi. Fassino è stato un sindaco discreto, non ha fatto errori tali da essere punito cosi dagli elettori, ma su di lui si concentrate nuvole che erano sul governo Renzi. Il premier ha fatto un gioco spregiudicato, usando il referendum come volano e alleanze come quella con Verdini. Voleva prendere tutto in mano, come i bambini, e non gli è rimasto niente".

Intervenuto a Tgcom24, Toti ha aggiunto che "spacciare Bologna per una vittoria non si può sentire. Nella città più rossa d'Italia dove il Pd vinceva senza rivali, tranne una volta, il candidato è stato insidiato da una giovane candidata".

"A Milano - ha detto ancora Toti - ha vinto un uomo di destra, il signor Expo, per un briciolo di punti. Parisi ha fatto una corsa buona, ha riunito il centrodestra e ha saputo dare orizzonte a tutta la coalizione ma ha vinto la sinistra con una alchimia tale che non so se funzionerà, perchè è difficile che esponenti della giunta Pisapia vadano d'accordo con Sala".