
Il protocollo definisce 4 livelli di allarme, identificati da quattro colorazioni differenti: il verde, assenza di capodogli; il giallo, presenza di 1 o più capodogli in immersione; arancione, presenza di 1 o più capodogli in superficie senza rischio di collisione con imbarcazioni; rosso presenza di 1 o più capodogli con rischio di collisione in corso.
Il documento definisce anche 3 aree in caso di presenza di capodogli in superficie: "zona no transito", individuata in un raggio di 100 metri di distanza dal capodoglio, "zona transito", individuata in un raggio entro i 500 metri di distanza dal capodoglio ad una velocità consentita di 6 nodi, "zona di allerta", entro un raggio di 3 miglia dal punto di registrazione del capodoglio in superficie, con richiesta da parte delle navi che si trovano in zona di procedere con attenzione e utilizzando degli osservatori a bordo per monitorare gli eventuali spostamenti del capodoglio evitando così possibili disturbi o collisioni.
I livelli di allarme vengono definiti dalla Capitaneria di Porto di Savona sulla base delle segnalazioni pervenute dalle boe di monitoraggio, posizionate a maggio al largo del porto savonese, e vengono poi trasmessi via radio esclusivamente alle navi presenti in zona, in ingresso o uscita dal porto. Il protocollo, che si basa su un’adesione volontaria, non prevede obblighi o sanzioni, ma ha l’obiettivo di ridurre i rischi di disturbo e di collisione con i capodogli attraverso un’azione più ampia di sensibilizzazione di tutti gli operatori interessati.
IL COMMENTO
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