
Una volta completata l'iscrizione, le comunicazioni dal Centro per l'impiego arriveranno direttamente via posta elettronica o sul proprio cellulare. "Ovviamente queste modalità si affiancano al front office tradizionale", ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino presentando l'iniziativa.
In Liguria, gli iscritti ai Centri per l'impiego sono oltre 149 mila, di cui oltre 56 mila in provincia di Genova, 40 mila alla Spezia, 33 mila a Savona e 18.500 circa a Imperia. Gli over 55 costituiscono la fascia d'età maggiore e rappresentano il 18,5% degli iscritti a livello regionale.
"Il portale regionale rappresenta un passo importante nella direzione del fascicolo elettronico di ogni lavoratore o utente registrato ai Centri per l'impiego - prosegue Berrino - quindi anche un motore di ricerca importante per le imprese che vogliano trovare le migliori professionalità presenti sul mercato, in un flusso efficace di scambio tra domanda e offerta. Il prossimo passaggio sarà la messa online del nuovo portale del lavoro della Regione Liguria su cui stiamo già lavorando da tempo e dove saranno disponibili tutte le offerte di occupazione, di formazione per orientarsi nel mondo dell'occupazione".
Il portale "MiAttivo", realizzato da Liguria Digitale, è operativo dal 29 giugno: in neppure una settimana sono già più di 2.300 gli utenti che si sono registrati, di cui 1.510 solo nella provincia di Genova. Dei 2.300 registrati, 700 sono laureati e 728 in possesso di un diploma che consente l'accesso all'università.
"Su questo dato parziale - continua Berrino - sicuramente hanno inciso le registrazioni degli insegnanti precari che hanno fatto, come ogni anno, richiesta di Naspi. Per il primo anno, mi dicono dai Centri, non si sono verificate code negli uffici visto che per la registrazione è stato possibile operare direttamente dal pc di casa propria."
"Grazie al portale "MiAttivo" è quindi possibile ridurre molto, se non addirittura azzerare, tutti quegli accessi che si rivolgevano agli sportelli solo per sbrigare pratiche meramente burocratiche e lasciare quindi maggiore spazio ai giovani e ai meno giovani disoccupati che si rivolgono ai Cpi per una consulenza e per trovare un collocazione nel mondo del lavoro oppure - ha concluso - un accesso a un percorso formativo in linea con le proprie competenze".
IL COMMENTO
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