
La protesta dopo la fumata nera di ieri dal vertice di Confindustria: dopo quasi tre ore di confronto fra aziende e sindacati è stata confermata la decisione di licenziare metà dei lavoratori dello stabilimento di Vado Ligure, circa 300 persone.
“Dall’azienda l’unica risposta è stata il dimezzamento della forza lavoro - ha detto Bruno Martinazzi, delegato della Fiom Cgil - Il futuro non esiste perché il piano industriale non è credibile, servono invece prospettive produttive che possano dare certezze allo stabilimento vadese”.
“Chiederemo al Prefetto di farsi portavoce delle nostre istanze, affinché il Governo si occupi di un’altra azienda in crisi nel savonese. La situazione è drammatica, e servono strumenti speciali per affrontare una crisi industriale senza precedenti - continua Martinazzi - Non è solo un problema industriale, ma anche politico, legato a scelte di politica economica. Abbiamo fatto richiesta formale di incontro al Mise e se oggi non arriverà una data per un incontro in sede governativa andremo avanti con la protesta: venerdì faremo un giro alla rotonda dell’autostrada, lo faremo il sabato e la domenica, così qualcuno, forse, capirà la situazione di Vado Ligure e della Bombardier, in un territorio martoriato dalla crisi industriale” conclude.
IL COMMENTO
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