
Tutto ha avuto inizio quando il treno, fermo alla stazione Brignole, non è partito accumulando ritardo fino a 30 minuti. Il sostituto pg che abita nel Levante ligure, aveva intenzione di scendere dal convoglio per chiedere informazioni sulla sorte del treno anche perché alle 11.51 era previsto l'arrivo del regionale 11243 sempre diretto a Sestri Levante.
"La stessa cosa hanno cercato di fare altri passeggeri - spiega Macchiavello - ma le porte del treno erano state bloccate dagli addetti ai lavori e ci è stato impedito di scendere. Poco dopo abbiamo visto il regionale delle 11.51 ma sono stati inutili i nostri sforzi per poterlo raggiungere e cambiare convoglio. La speranza era duplice: o che facessero ritardare la partenza di quel regionale o che intervenissero le forze dell'ordine per liberarci".
Invece nessuno è intervenuto. Le porte sono rimaste chiuse e il treno 11243 è partito lasciando esterrefatti e bloccati almeno 200 passeggeri del treno 11241. "Un paio di minuti dopo - prosegue - ci hanno liberati. Siamo potuti scendere ma ci hanno comunicato che il treno era soppresso consentendoci di prendere quello delle 12.25. Nessuna spiegazione del ritardo e sul perché non ci avessero fatti scendere. È stato risposto che 'così era stato ordinato di fare'".
"Complimenti a Trenitalia - ha concluso il magistrato -. Viaggio da oltre 50 anni e un episodio del genere non mi era mai capitato. Quello che è accaduto ieri, però, supera i limiti dell'immaginazione e magari anche quelli del codice penale".
IL COMMENTO
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