tecnologia

Un umanoide concepito per operare in casa o nelle corsie di un ospedale
2 minuti e 23 secondi di lettura
L'Istituto italiano di tecnologia di Genova ha 'dato alla luce' R1-your personal humanoid, un robot umanoide concepito per operare in ambienti domestici e professionali come la corsia di un ospedale o in casa.

I'it, con il coinvolgimento di investitori privati, realizzerà entro il 2017 il modello di produzione e commercializzazione su larga scala. R1-your personal humanoid ha un design tutto italiano, pesa circa 50 kg e è realizzato per il 50% in plastiche e per il 50% in fibra di carbonio e metallo.

R1-your personal humanoid è il 'fratellino' del famoso iCub, il robot umanoide con il volto di un bambino per la ricerca. E' alto 125 centimetri e può 'allungarsi' fino a 140, magari per afferrare un oggetto su una mensola con le mani a forma di pinza e rivestite di pelle artificiale; non ha gambe ma ruote, ha un corpo bianco e slanciato e la sua faccia è un display scuro che può assumere espressioni stilizzate, come un emoticon.

R-1 è unico nel suo genere: hardware e software sono stati sviluppati insieme ed è stato progettato studiando le reazioni umane durante l'interazione, la sua intelligenza artificiale è sviluppata direttamente sull'umanoide e ha un corpo di nuova concezione la cui forma tra l'altro è stata studiata in collaborazione con alcuni psicologi. R1 è stato realizzato da una squadra di 22 giovani scienziati e tecnici Iit guidati da Giorgio Metta e da un gruppo di designer e esperti di entertainment e illustratori di Milano e Barcellona.

"Le prospettive commerciali sono immense - ha detto Giorgio Metta presentando R1 - R1 costerà alcune decine di migliaia di euro per poi scendere progressivamente di prezzo. Nel frattempo avrà tutte quelle applicazioni utili per il supporto domestico". R1 oggi è un prototipo: "È necessaria una fase di industrializzazione per renderlo producibile - ha detto Metta - Questo vuol dire selezionare i componenti perché siano fabbricabili in larga scala. E perché sia disponibile per tutti è necessario un finanziamento di tipo industriale, connettersi alle realtà produttive perché non possiamo farlo come centro di ricerca".

"Iit ha investito nella sua storia una settantina di milioni di euro
per sviluppare una serie di piattaforme robotiche che vanno da iCub a Walkman al plantoide e la robotica chirurgica - ha aggiunto Metta - Da questa ricerca sono filiate la riabilitazione come prostetica e esoscheletri. R1 è un altro di questi figli, un robot si servizio che potrà essere utilizzato in situazioni domestiche". Il robot tra 10 anni "sarà costruito con nuovi materiali, la parte elettronica incorporata nella struttura, batterie di nuova concezione e funzionalità avanzate. Sempre connesso a internet, sarà il centro dell'internet delle cose. R1 ci seguirà, verrà con noi e ci aiuterà perché al contrario di altri elettrodomestici non rimane fermo".