Oltre 100 lavoratori della centrale di Vado Ligure di Tirreno Power sono scesi in corteo per le strade di Vado e hanno bloccato il traffico lungo l'Aurelia per protestare contro l'assenza di un piano industriale del gruppo, per sollecitare risposte sul futuro occupazionale e per avere chiarimenti sul piano di reindustrializzazione del sito di Vado.
Lo sciopero interessa tutti gli stabilimenti del gruppo, dove i posti a rischio sono 200. Gli operai della centrale hanno manifestato anche sotto il Comune di Vado Ligure. A manifestare con loro anche una delegazione degli operai di Bombardier del sito di Vado che rischia la chiusura. "Stiamo vivendo una situazione delicata - sottolinea Maurizio Perozzi della Rsu di Tirreno Power - La tensione tra i lavoratori è altissima. Pretendiamo dall'azienda risposte sul piano industriale e sulla reindustrializzazione".
Il prossimo incontro tra sindacati, Regioni e azienda al Mise è fissato per il 3 agosto. "Se non arriveranno risposte concrete dall'incontro saliranno tensione e lotta", dicono i sindacalisti. I sindaci di Quiliano e di Vado, Alberto Ferrando e Monica Giuliano, hanno chiesto informazioni sul progetto di reindustrializzazione:"Abbiamo dato la nostra disponibilità a valutare questo percorso di reindustrializzazione che, in un momento difficile per l'occupazione nel savonese, ci appare di fondamentale importanza. Ma ciò che più in questo momento preoccupa è l'azione troppo blanda di Tirreno in merito alla situazione di 114 lavoratori che, a settembre, rischiano il posto", hanno detto i due sindaci. In autunno scade il termine per gli ammortizzatori sociali.
Intanto il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio ha partecipato a un incontro dell'Associazione Lavoratori Centrale di Vado Ligure, al quale erano invitati anche i Sindaci del territorio. "Da parte mia, a nome dell'Amministrazione Comunale di Savona, ho ribadito il massimo impegno per collaborare al fine di trovare una soluzione, sia per i lavoratori, che vivono con incertezza e angoscia questa situazione, sia per il processo di riconversione della struttura, evidenziando la necessità dell'apertura, da parte del Governo, di un'area di crisi per il savonese", ha detto Caprioglio. "Ho accolto positivamente la disponibilità dei lavoratori a essere oggetto di studi epidemiologici, analisi e monitoraggi a conferma della loro preoccupazione relativa ai rischi legati alla salute", ha detto il sindaco ricordando l'invito a Asl e a tutti gli organi competenti a verificare eventuali situazioni che possano compromettere la salute dei lavoratori e dei cittadini.
“Subito un piano industriale serio e volto alla totale riconversione dal carbone, in grado di garantire ai lavoratori l’accesso agli ammortizzatori sociali e salvaguardare ambiente e salute dei cittadini”. Lo chiede il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Melis, nel giorno della manifestazione di protesta dei lavoratori Tirreno Power. “Un piano industriale di rilancio è l’unico strumento a consentire il rinnovo degli ammortizzatori in scadenza in autunno per 180 lavoratori – sottolinea Melis – Un piano che vada nella direzione della riconversione in chiave ecologica dell’azienda e che coniughi occupazione e salute. Lavoro e ambiente possono e devono coesistere”.
Lo sciopero interessa tutti gli stabilimenti del gruppo, dove i posti a rischio sono 200. Gli operai della centrale hanno manifestato anche sotto il Comune di Vado Ligure. A manifestare con loro anche una delegazione degli operai di Bombardier del sito di Vado che rischia la chiusura. "Stiamo vivendo una situazione delicata - sottolinea Maurizio Perozzi della Rsu di Tirreno Power - La tensione tra i lavoratori è altissima. Pretendiamo dall'azienda risposte sul piano industriale e sulla reindustrializzazione".
Il prossimo incontro tra sindacati, Regioni e azienda al Mise è fissato per il 3 agosto. "Se non arriveranno risposte concrete dall'incontro saliranno tensione e lotta", dicono i sindacalisti. I sindaci di Quiliano e di Vado, Alberto Ferrando e Monica Giuliano, hanno chiesto informazioni sul progetto di reindustrializzazione:"Abbiamo dato la nostra disponibilità a valutare questo percorso di reindustrializzazione che, in un momento difficile per l'occupazione nel savonese, ci appare di fondamentale importanza. Ma ciò che più in questo momento preoccupa è l'azione troppo blanda di Tirreno in merito alla situazione di 114 lavoratori che, a settembre, rischiano il posto", hanno detto i due sindaci. In autunno scade il termine per gli ammortizzatori sociali.
Intanto il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio ha partecipato a un incontro dell'Associazione Lavoratori Centrale di Vado Ligure, al quale erano invitati anche i Sindaci del territorio. "Da parte mia, a nome dell'Amministrazione Comunale di Savona, ho ribadito il massimo impegno per collaborare al fine di trovare una soluzione, sia per i lavoratori, che vivono con incertezza e angoscia questa situazione, sia per il processo di riconversione della struttura, evidenziando la necessità dell'apertura, da parte del Governo, di un'area di crisi per il savonese", ha detto Caprioglio. "Ho accolto positivamente la disponibilità dei lavoratori a essere oggetto di studi epidemiologici, analisi e monitoraggi a conferma della loro preoccupazione relativa ai rischi legati alla salute", ha detto il sindaco ricordando l'invito a Asl e a tutti gli organi competenti a verificare eventuali situazioni che possano compromettere la salute dei lavoratori e dei cittadini.
“Subito un piano industriale serio e volto alla totale riconversione dal carbone, in grado di garantire ai lavoratori l’accesso agli ammortizzatori sociali e salvaguardare ambiente e salute dei cittadini”. Lo chiede il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Melis, nel giorno della manifestazione di protesta dei lavoratori Tirreno Power. “Un piano industriale di rilancio è l’unico strumento a consentire il rinnovo degli ammortizzatori in scadenza in autunno per 180 lavoratori – sottolinea Melis – Un piano che vada nella direzione della riconversione in chiave ecologica dell’azienda e che coniughi occupazione e salute. Lavoro e ambiente possono e devono coesistere”.
IL COMMENTO
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