
La Fondazione ha avviato la procedura di licenziamento per dieci dipendenti, tra professori di orchestra e impiegati, su un organico di 39 persone, se i sindacati non accetteranno di aderire al Fondo di Integrazione Salariale (sostituisce il contratto di solidarietà) che prevede il taglio di alcune indennità e una ridiscussione del contratto integrativo.
"Non è mia volontà personale procedere ad alcun licenziamento, tutt'altro", ha sottolineato il presidente. "Ma un'analisi oggettiva di ciò che sarà necessario - e impossibile evitare- se non vi fossero fondi, è stata fatta conti alla mano e se non si rinuncia a dei privilegi - non a dei diritti- saranno inevitabili licenziamenti o, peggio, la chiusura".
Nel 2015 il bilancio della Sinfonica era di circa 2,5 milioni. In caso di licenziamento, l'azienda recupererebbe 400-500 euro annui che a oggi mancano per far stare in equilibrio il bilancio della Fondazione. La cifra potrebbe essere recuperata attraverso tagli sugli stipendi e la rinuncia ad alcune indennità.
"Qualora non fosse confermato l'accordo con le forze sindacali, fondamentale per l'attivazione del FIS, mi dimetterò da Presidente", ha dichiarato Caridi. "Senza necessari fondi e senza ulteriori sacrifici da parte di ognuno, la situazione gravosa favorirebbe, alla fine, solo chi non vuole la sopravvivenza, né lo sviluppo della Sinfonica di Sanremo e di tante elevate professionalità".
IL COMMENTO
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