economia

Saldo positivo fra nuove iscrizioni e chiusure a fine giugno
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La Liguria si conferma al secondo posto per tasso di imprenditorialità straniera nella classifica nazionale, subito dopo la Toscana. A dirlo è Unioncamere Liguria che analizzando i dati del secondo trimestre 2016 evidenzia un saldo positivo fra aperture e chiusure sia delle imprese straniere che di quelle giovanili e femminili nella nostra regione. Le imprese in rosa sono però al quindicesimo posto nella classifica nazionale e hanno perso una posizione.

Per quanto riguarda i settori, gli stranieri scelgono prevalentemente di aprire attività nelle costruzioni, il 40% del totale
, seguite dal commercio e in tutti e due gli ambiti sono aumentate le iscrizioni di nuove imprese. Ancora, lo studio di Unioncamere evidenzia che la maggioranza delle registrazioni riguarda gli albanesi (14,3%) seguiti dai marocchini (13%) e dai rumeni (7,8%). I giovani preferiscono commercio e costruzioni e le donne scelgono di aprire attività nel commercio e nel turismo.

I DATI - Dal dato relativo alla provincia di Genova, emerge che nell'arco degli ultimi anni ci sono stati sempre saldi positivi nelle imprese giovanili, in quelle femminili e in quelle straniere, ad eccezione del 2016 quando si è invece rilevata una flessione (-13 unità) nelle imprese in rosa.

Il focus di Unioncamere su queste tre tipologie di aziende mette insieme il puzzle del lavoro nelle province liguri proprio a partire da Genova dove la migliore performance spetta alle imprese giovanili con un saldo a giugno 2016 pari a +227, seguite dalle imprese straniere (+107 unità).

Se si analizza l'incidenza di queste tre tipologie sul totale delle imprese, si rileva che il peso delle "under 35" si è ridotto gradualmente passando dall'8,3% nel 2011 al 7,7% nel 2016, valore più basso registrato a livello regionale; stabile al 19,9% l'incidenza delle imprese femminili mentre il peso percentuale delle imprese straniere è cresciuto dal 9% del 2011 al 12,3% del 2016: la nazionalità più diffusa è quella marocchina, che rappresenta il 14,5% della quota di stranieri, operante per quasi il 70% nelle attività commerciali.

Il commercio è il settore scelto dal 30% dei giovani (in calo dello 0,3% rispetto ad un anno fa), dal 34,5% delle imprenditrici (-1,9%) e dal 37,6% degli stranieri (+4,6%). Al secondo posto in ordine di preferenza per le imprese giovanili e straniere ci sono le costruzioni (rispettivamente 23,2% e 34,0%) mentre per le imprese femminili prevalgono i servizi di alloggio e ristorazione (12,6%).

Gli addetti delle imprese giovanili sono 10.187, in aumento dello 0,2% sul 2015, e rappresentano il 4,2% del totale degli addetti; gli addetti delle imprese femminili registrano un graduale aumento tra il 2011 e il 2013 per poi ridimensionarsi fino ad arrivare a 35.332 unità (14,4% del totale); gli addetti delle imprese straniere sono costantemente cresciuti nell'arco di tempo esaminato fino a raggiungere quota di 14.583 unità (6,0% del totale degli addetti).