
Il numero complessivo sale a più di 300, ma gli esperti rassicurano che in questi casi è la norma: "Finora le repliche si stanno susseguendo in modo coerente con quanto prevedono i modelli teorici, ossia secondo il processo che ci si aspetta immediatamente dopo una scossa principale, ma non sappiamo se potranno avvenire scosse più forti", ha detto il sismologo Massimo Cocco, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
"Al momento - ha detto il sismologo - la situazione si sta evolvendo in modo tale da indicare che la porzione di crosta terrestre più interessata è quella compresa fra Amatrice a Sud e Norcia a Nord". I geologi ricordano che scosse superiori a magnitudo 6 si registrano in media ogni 15 anni in Italia, cosa che dovrebbe spingere a una maggior prevenzione dei rischi.
IL COMMENTO
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