porti e logistica

La compagnia coreana schiacciata dai debiti
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Le notizie arrivano da oltre Oceano, frammentarie, ma comunque inquietanti. Hanjin, colosso mondiale dei trasporti marittimi con sede in Corea del Sud, ha chiesto l'amministrazione straordinaria. Si parla di fallimento per la compagnia di Seul, abbandonata dai creditori con un debito mostruoso (5 miliardi di dollari). Una situazione che rischia di ripercuotersi su Genova, già in forte crisi occupazionale per le tante vertenze aperte. 

I dipendenti italiani di Hanjin sono 92, di cui 86 a Genova negli uffici delle Mura di Santa Chiara e 6 a Milano. La compagnia ha anche acquisito un ramo dell'agenzia marittima Gastaldi capitanata da Cerruti: qui i lavoratori genovesi coinvolti sono 20, più altri 12 su Napoli. In totale più di cento persone a serio rischio. 

"Le notizie sono allarmanti, la situazione dell'azienda è molto grave", ha detto Daniele Gadaleta (Filt Cgil) prima dell'assemblea coi lavoratori. "Può darsi che ci sia la possibilità di continuare, ma la nostra paura è che tante società di trasporto si vedranno costrette a interrompere i servizi perché non avranno più modo di riscuotere le fatture", racconta Giovanni Ciaccio (Uil Trasporti). Si parla di navi ferme fuori dai porti senza l'autorizzazione a entrare perché non sarebbero in grado di pagare le tasse.