cronaca

Il ritorno in classe sulle spalle delle famiglie genovesi
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Siamo entrati in cartoleria e ci abbiamo lasciato 160 euro tra astucci, quaderni, zaino e varia cancelleria standard che sul banco non può mancare. Siamo andati in merceria e abbiamo scoperto che grembiuli e corredino non scendono sotto i 50 euro, anche a voler risparmiare. In libreria si rischia di entrarci col portafogli vuoto. Eppure la mazzata più grande arriva proprio qui.

La dinamica è nota da anni: le edizioni cambiano di continuo, ogni insegnante sceglie i testi che più gli aggradano, ogni materia porta in dote volumi, manuali ed eserciziari che non sempre si rivelano indispensabili. Ma tant'è: la cultura pesa e i risparmi si alleggeriscono. All'inizio di un nuovo anno scolastico, solo per i libri, le famiglie spendono diverse centinaia di euro.

Per chi inizia le scuole medie il 'monte libri' viaggia sui 300 euro, decina più, decina meno. Dipende, ovviamente, dai titoli scelti. Per le superiori tutto si complica. A seconda della scuola, del tipo e del numero di materie, si raggiungono i 350 euro fin quasi ai 400. Numeri che, ovviamente, si riferiscono al mercato del nuovo.

Naturalmente la maggior parte delle famiglie cerca di virare sull'usato. Accanto alla maggior parte delle librerie, che tradizionalmente offrono da anni la possibilità di vendere e comprare di seconda mano, è fiorito negli anni un sistema di scambio privato per venirsi incontro. Ci si organizza sui social network e si conclude di persona la trattativa.

In negozio lo sconto non supera quasi mai il 40%. Il problema è che non tutto si trova usato, anche perché i libri diventano vecchi nel giro di poco tempo. In ogni caso, con questa terza tappa prima di tornare sui banchi siamo già alle soglie dei 500 euro. Diritto allo studio sì, ma a peso d'oro.