cronaca

Indirizzi da riscrivere per adeguarsi agli standard nazionali
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Nomi delle strade, si cambia. Il Comune di Genova si deve adeguare agli standard nazionali sulla toponomastica, che prevedono regole precise uguali per tutti. Ad esempio, va sempre indicata la specie (cioè 'via', 'piazza', 'corso' e simili), il nome delle persone va scritto per esteso, niente abbreviazioni e, chiaramente, niente errori d'ortografia. 

Così ecco una lunga lista di targhe che andranno aggiornate entro il 12 settembre. Per chi in queste strade ci abita, niente paura: non sarà necessario aggiornare patente e carta d'identità prima della loro naturale scadenza. Per quanto riguarda le utenze di luce, acqua e gas, oltre che i principali servizi come Poste e Agenzia delle Entrate, sarà il Comune stesso a comunicare la variazione ai singoli enti. 

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Ecco, allora, che 'Campetto' diventa 'Piazza Campetto', così come 'Campopisano' sarà 'Piazza Campopisano'. Poco cambia per i genovesi che già da tempo usano queste forme, anche se la denominazione ufficiale rispecchiava finora l'antica tradizione. A 'Via Garibaldi', un tempo 'Strada Nuova' come ci ricordano le guide turistiche, si aggiungerà un 'Giuseppe'. 

Certo, si tratterà di pure formalità che non andranno a scalfire l'uso popolare. Alcune modifiche, però, suonano un po' male. A Sampierdarena ci sarà 'via Prete Nicolò Daste', perché le norme impongono di specificare alcuni titoli. In centro avremo una complicata 'via Ceccardo Roccatagliata Ceccardi'. Un'altra novità investe i civici collocati nei 'Giardini'. Per fare un esempio, un civico ai 'Giardini Luzzati' cambierà indirizzo in 'vico San Donato'.

Naturalmente tutto ciò avrà un costo per la macchina burocratica del Comune. Sarà interessante capire se anche Venezia dovrà dire addio ai suoi Ponti, Campi, Campielli, Canali e Fondamenta. Del resto, la toponomastica cittadina ha sempre avuto le sue schizofrenie. A partire dagli errori di traduzione dal genovese, come l'insulso 'Multedo' che sarebbe 'Mirteto' (da 'mortiou'), o l'arcinoto 'Boccadasse' che a rigor di logica diventerebbe 'Bocca d'Asino', anche se in effetti non avrebbe lo stesso appeal. E il buon Giuseppe Marzari, ottant'anni fa, aveva già colto nel segno...