
Tra pochissimi giorni, l'8 settembre, Toti compie 48 anni e non si può dire che l'ultimo di anno non sia stato supercarico per questo leader piovuto a reggere i nostri destini di liguri un po' all'improvviso. Fossimo cattivi e per farlo arrabbiare diremmo “un po' a sua insaputa”, visto che le elezioni del giugno 2015 le ha vinte, questo giornalista di rapidissima carriera e grandissima vicinanza al cavalier Silvio Berlusconi, a grande sorpresa, contro tutte le previsioni, ma con il suo largo e contagioso sorriso di ragazzone dalla lingua scioltissima, l'abilità a comunicare inarrestabile e dalla carriera folgorante: stagista nel 1996 a Mediaset, poi esperto di pubblic relation, giornalista professionista nel 2006, subito caposervizio e caporedattore e poi direttore al posto di Mario Giordano a Studio Aperto e dopo anche al posto di un mito come Emilio Fede al Tg4, nel 2010 e nel 2014.
Ma che ti ha combinato il Berlusca nella sua dura estate di convalescenza dolorosa e di frantumazione del famoso “cerchio magico”, del quale il Totone faceva consistente e determinante parte? Ha posato la spada dell'investitura alla sua successione sulla spalla del Parisi, lo sconfitto di Milano, ora incaricato di radunare i moderati, di “fare la costituente del centro-destra”, di rifondare Forza Italia, scavalcando tutto e tutti ma sopratutto Giovanni Toti, l'ex speaker del capo, l'uomo che ha strappato al centro sinistra la Liguria, il leader in pole position per la successione.
Ma Toti è un incassatore. E ha ribattuto colpo su colpo in questa calda estate per lui diventata rovente, tra le ondate di emigranti a Ventimiglia, la sanità da riformare, la Lega da contenere, le capriole delle investiture per la presidenza del porto, i grandi casini industriali genovesi e liguri con le fabbriche che chiudono e gli operai in piazza tutti i giorni, anche a Ferragosto e il Parisi che gli stava soffiando il posto di capotavola.
Fortuna che l'opposizione in Regione è bloccata da un destino macbetthiano e dai tormenti del Pd: il governatore quasi quarantottenne che si è sempre definito “moderatissimo”, ha potuto dedicarsi a tessere la sua tela restando ben saldo in bilico tra il ruolo ligure e l'aspirazione nazionale. Buon compleanno signor presidente.
IL COMMENTO
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