cronaca

Fumata nera al Ministero. Confermati 147 esuberi a Genova
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Anche l'ultimo tentativo per evitare i licenziamenti è fallito. Il tavolo convocato al ministero del Lavoro per discutere della vertenza Ericsson ha prodotto una fumata nera. Nessun accordo con la multinazionale svedese sul destino dei lavoratori in esubero (385 su scala nazionale di cui 147 a Genova). Confermato lo sciopero nazionale per il 14 settembre.

"L’azienda da stasera può mandare le lettere di licenziamento, anche se prenderà 5 giorni di tempo per trovare persone che volontariamente lascino l’azienda con un incentivo", spiega a Primocanale Marco Paini della RSU SLC. "Abbiamo trovato un muro contro muro, l’azienda non ha accettato alcuna proposta. La nostra lotta non può finire qua, questa serie di procedure di licenziamento ha portato a iniziative su Genova che proseguiranno”.

In rappresentanza del governo era presente il sottosegretario al Lavoro Franca Biondelli. L’azienda ha confermato l’intenzione di procedere con esuberi incentivati nella sede di Genova, esuberi che potranno trasformarsi in licenziamenti in caso di opposizione entro il 31 ottobre.

Presente all'incontro anche l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino, che al termine ha dichiarato: “Abbiamo ribadito la nostra forte contrarietà al piano di riorganizzazione. Le Regioni e i Comuni interessati nella vertenza sono compatti nel ritenere necessaria un’azione forte del governo su Ericsson a livello nazionale. Riteniamo – ha concluso - che si possa sfruttare il periodo da qui al 31 ottobre per evitare i licenziamenti”. Nel frattempo è stato proclamato per mercoledì prossimo uno sciopero a livello nazionale.

"Purtroppo nessuna sorpresa dal vertice al Mise su Ericsson. Ancora una volta il Governo si mostra totalmente incapace di tutelare i lavoratori, ormai esasperati da una vecchia politica che, sia a livello nazionale che regionale, promette cose che non può mantenere, puntando su progetti evanescenti come gli Erzelli". Questo il commento dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Alice Salvatore e Marco De Ferrari.