"Alle 12 di sabato - raccontano - ci sono al 115 circa 150 interventi in coda e domenica, visto il carico di lavoro e una paga oraria da fame (circa 5 euro netti all'ora), si richiamano 25 unità in straordinario. Se ne presentano 14 e la situazione è tragica, come di consuetudine, 63 pompieri nelle 24 ore con più di duecento interventi in coda".
Sempre lì si va a parare: organico ridotto all'osso, perché la politica impone di risparmiare. In casi di eccezionale gravità il Comando provinciale può agire per aumentare le risorse, ma si preferisce evitare per far quadrare i conti. "Il feedback richiesto non è quello del soccorso, ma quello del risparmio, mentre la logica direbbe di attuare il raddoppiamento dei turni: questo avrebbe permesso di avere circa 170 pompieri disponibili H24 sino al rientro dell'emergenza", spiega Stefano Giordano, coordinatore regionale Usb Vigili del Fuoco
"Vivere in una città in cui le amministrazioni rincorrono il risparmio e lasciano il cittadino solo e indifeso è oramai entrato nella cultura del genovese. Questa politica attuale non corrisponde al soccorso tecnico urgente ma ad un soccorso tecnico prorogabile dove le condizioni di lavoro e i carichi sono precari e il cittadino continua a soffrire un disservizio essenziale per la sopravvivenza", continuano.
Per far conoscere una situazione che definiscono “insostenibile”, i Vigili del Fuoco organizzano un incontro pubblico, lunedì prossimo alle 21, alla sala Cap di via Albertazzi 3, di fronte alla loro caserma. Il titolo è "Vivere e lavorare nell'emergenza: i pompieri chiedono aiuto ai cittadini". Spiega Giordano: "Chiamiamo i cittadini, ma anche gli amministratori che continuano a bluffare e a non dare risposte a noi e ai cittadini".
IL COMMENTO
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