cronaca

E oggi riprendono le ricerche della testa della vittima
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Sottrazione e distruzione di cadavere. E' questa l'ulteriore contestazione attribuita a Claudio Borgarelli, il nipote di Albano Crocco il 68-enne decapitato e ucciso nei boschi di Lumarzo martedì 11 ottobre.

Borgarelli, già indagato per omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dalla parentela, è l'unico indagato per l'omicidio e continua a professarsi innocente.

Oggi intanto riprendono le ricerche dei cani molecolari dell'unità cinofila dei carabinieri di Bologna alla ricerca del corpo della vittima.

Nei giorni scorsi uno dei cani di Crocco aveva cominciato a scavare in una zona precisa del bosco che ora viene analizzata.

Intanto a parlare è la figlia della vittima che lancia accuse precise nei confronti del cugino. "Da lui - ha detto - mi sento tradita due volte. Noi non siamo solo parenti ma anche amici perché condividiamo l'hobby del trekking con i cani. Quando venivo a Craviasco uscivo sempre nel bosco con lui". E sul giorno della scomparsa del padre ricorda: "Ero in macchina a Genova e la prima cosa che feci fu chiamare Borgarelli, che ha la casa nel bosco, ma non rispose e non mi richiamò".

Daniela Crocco è rimasta delusa anche da sua zia, la madre di Borgarelli. "Lei e suo figlio - ha raccontato - il giorno che abbiamo trovato mio padre ammazzato sono stati gli unici familiari che non sono venuti ad abbracciarci".