
Le novità principali della riforma, che porteranno a superare le difficoltà tecniche delle operazioni di dragaggio, sono l'introduzione di nuove metodologie d’immersione a mare dei sedimenti e la razionalizzazione degli stessi all'interno dei porti.
La presidente di Ucina Carla Demaria commenta: “Il prolungamento del periodo di validità delle autorizzazioni per movimentare i fondali che ciclicamente ostruiscono le imboccature dei porti è un altro dei punti qualificanti della riforma, si tratta di misure necessarie non solo per i porti turistici stremati ormai da sei anni di crisi, ma anche per il risanamento delle nostre coste".
L'organizzazione si è detta soddisfatta del risultato ottenuto perché: "Il turismo costiero italiano attendeva da anni un regolamento a livello nazionale che spetterà ora alle Regioni applicare nel modo più sostenibile".
IL COMMENTO
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo
Sindacalista aggredito, Genova merita di sapere la verità