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L'associazione di Ubaldo Santi: "Sanzioni scellerate, guardiamo al futuro"
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La presenza di Putin potrebbe estendersi anche su Genova. Come ponte tra il Cremlino e la Lanterna si candida l’associazione Liguria-Russia, presieduta da Ubaldo Santi e frequentata da personaggi noti della politica e dell’impresa, radicati in tutto il Nord Italia.

L’ultimo meeting genovese nelle stanze di Palazzo Imperiale ha fatto il pieno di presenze, e tra i convitati c’erano anche alcuni fedelissimi del leader russo. La voce che circola nei corridoi di Palazzo Tursi riguarda in modo sempre più insistente il fatto che tra imprenditori e notabili simpatizzanti della Grande madre Russia si stia lavorando alla costruzione di una lista civica da presentare alle prossime elezioni comunali.

"Abbiamo centinaia di persone interessate all'associazione e siamo oltre i 300 iscritti. Abbiamo presenze internazionali: milanesi, lombardi e venete. Perché è diffusa la sensazione in tutta Italia che si debba cambiare questa strategia politica ed economica". Santi non usa mezzi termini: il nuovo deterioramento dei rapporti tra Mosca e l'Occidente non farà bene all'Europa. "Il futuro è l'Eurasia, è lì che bisogna guardare. Le nuove sanzioni annunciate contro la Federazione sono una scelta scellerata", attacca.

Parola d’ordine, fondare un solido rapporto con Mosca. Senza escludere che dalla Russia possano arrivare le coperture finanziarie necessarie al progetto politico. Gli interessi in gioco sono tanti: dai porti al turismo fino all’agroalimentare e manifatturiero.

"Abbiamo già perso circa 3 miliardi e 600 milioni in seguito alle sanzioni. Pensiamo che non si debba più perdere fatturato e produttività". Per la Liguria, continua Santi, i danni si sono fatti sentire "sull'alimentare e sulla crocieristica, e soprattutto si potrebbe ricreare il rapporto con la Crimea. Se non ci fosse la volontà progettuale di cambiare il meccanismo, i danni sarebbero pesanti. Per questo consideriamo scellerata la politica del Governo nei confronti della Russia".

Un endorsement a distanza, quello che figure vicine a Vladimir Putin lancerebbero alla lista civica di Santi. Una sorta di replica 'al pesto' del modello Trump per le presidenziali americane. "Bisogna raccontare le cose come stanno. Le provocazioni arrivano dalla Nato, non dalla Russia. E l'Europa non può essere asservita. Noi dobbiamo guardare al futuro", continua Santi.

Del resto, per la Liguria, si tratterebbe di continuare una liaison iniziata secoli fa. Quando nei porti della Crimea attraccavano le navi genovesi e su Caffa sventolava la croce di San Giorgio. Fino alla presenza costante dei figli dello zar a Sanremo conclusa nel 1917 e di cui ci rimane la chiesa russa.