cronaca

Viaggio nei cimiteri genovesi: prima puntata al 'Pini Storti'
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Sono tre, non più giovanissime, per usare un eufemismo. La più anziana ha 92 anni ma è agguerritissima come le sue amiche, che incontriamo al cimitero dal nome suggestivo Pini Storti (e i pini storti ci sono davvero nella collina affianco) di Genova Sestri Ponente, il terzo più grande della città, dopo Staglieno e la Castagna.

Le tre signore le incontriamo quando stiamo per andar via, fine della nuova puntata del nostro reportage, insieme al garbato Paolo Crovetto, responsabile tecnico del servizio cimiteri del Comune. Ci avevano colpito l'asfalto particolarmente disastrato, il sacrario dei Caduti chiuso e col soffitto con buchi enormi. Ci erano stati mostrati gli ossari "appena realizzati" nuovi di pacco.

Finché non ci siamo imbattute nelle tre signore che definirei le "giustiziere dei cimiteri". Hanno avuto un simpatico, ma altrettanto acceso, scambio di battute con Crovetto che le ha pazientemente seguite tra pezzi di lapidi abbandonate "ma anche i resti romani sono così" si giustificava Crovetto "ma me li paragona?!" tuonava una "giustiziera". Tra una battuta e l'altra, rovi incolti e buche, passando sì per i nuovi ossari immacolati, eccoci alla pietra dello scandalo: nel gallerie ci sono scale amovibili, con le rotelle, che però, una volta arrivate a toccare il muro laterale, non consentono a chi ha le lapidi nella parte non coperta dalla scala, di mettere i fiori.

"Ce li metta lei che è alto" dice la più anziana E lui, Crovetto, lo fa davvero, dovendosi mettere in punta di piedi. E spiega che le scale nuove sono già state ordinate è presto arriveranno. Mentre la più giovane del gruppo arrampicata sulla scala rischia di volare giù mentre ci mostra che non ci arriva.

Insomma, in questo caso, anche in questo caso, cimitero che fa acqua.. .e se non ci fosse stato Crovetto "il lungo" le signore si sarebbero dovute ri portare a casa i loro fiori... Continua