cronaca

In gioco il futuro per decine di dipendenti
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Fiorenzo Frascheri è un imprenditore del settore caseario che da Bardineto commercializza i propri prodotti in gran parte della Liguria di ponente e del nord ovest.

Esistono quattro strade per raggiungere la sede dell'azienda: "Quella del Melogno è impercorribile per i mezzi pesanti, lo stesso vale per la via di Zuccarello. La terza arteria è rappresentata dal percorso di Toirano, ma qui in prossimità delle cave Comito c'è un senso unico alternato con accesso limitato soltanto alle auto e inaccessibilità per gli altri mezzi. Non esistono alternative parallele per ovviare al crollo. Resta solo la soluzione di Calizzano per raggiungere Millesimo e immettersi così in A6 scendendo a Savona, ma sebbene non siano presenti ancora limitazioni qui c'è un grosso punto interrogativo legato a una frana latente su Murialdo che una banale nevicata potrebbe far precipitare. A quel punto saremmo totalmente isolati".

Imprenditori che vivono con la paura assieme ai loro dipendenti per un copione non differente ad altre realtà: "Noi abbiamo 61 dipendenti  nei vari distaccamenti aziendali. I costi stanno lievitando per autostrada, benzina e soprattutto personale con autisti che superano il monte ore e pertanto vanno affiancati da una seconda persona. Sarà difficile reggere a lungo".

La storia di Frascheri vale anche per le Acque Minerali di Calizzano e numerose piccole realtà che commercializzano dalla costa all'entroterra. Realtà sane che trainano l'economia dell'interno. Ditte oggi in apprensione alle porte dell'inverno: "Se cede anche l'ultima strada è finita per davvero. Serve una regia unica di un commissario che capisca in fretta le priorità. Se non fanno presto, la Valbormida è morta".

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