
"Ai nuovi indici - si legge nella nota - sono collegati livelli di premialità per i contribuenti più affidabili in termini di esclusione o di riduzione dei tempi per gli accertamenti, con l'obiettivo di stimolare l'assolvimento degli obblighi tributari e il rafforzamento della collaborazione tra amministrazione finanziaria e contribuenti". Secondo la Banca dati Studi di settore, su 106.006 contribuenti liguri interessati dagli studi di settore ne risultavano non congrui il 18,2%.
A livello provinciale, il cambiamento tocca 55.280 contribuenti sul territorio genovese, 21.355 nel savonese, 15.118 nell'imperiese, 14.253 nello spezzino. "Le nostre imprese non dovranno più essere sottoposte agli studi di settore - ha detto Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria - così come potranno rottamare le cartelle esattoriali".
Un altro intervento riguarda l'introduzione dell'Iri, Imposta sul reddito imprenditoriale applicata al reddito d'impresa (Ires) e al reddito di lavoro autonomo (Irpef). L'Iri, al 24%, è uguale per tutti indipendentemente dalla forma societaria. "Superata la barriera che distingue imprenditori di serie A da imprenditori di serie B - ha detto Grasso - una misura che rientra in un'ottica di semplificazione e ma che rivolge anche grande attenzione alle microimprese".
IL COMMENTO
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