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La voce di Rachid è di Giacomo Petruzzelli, i video sono di Marco Di Gerlando e Ludovica Gibelli, le luci di Francesco Ziello.
“IL RAGAZZO CHE AMAVA GLI ALBERI” è uno spettacolo basato su una vicenda reamente accaduta. Un racconto in forma di monologo di Rachid, un giovane misterioso, venuto da un paese lontano e alla ricerca del suo posto nel mondo.
Nella scuola che frequenta, nessuno sa quasi nulla di lui. Saranno la curiosità e la capacità di ascolto di un professore e l’amore condiviso per la lettura, a fa scoprire, pian piano, qualcosa in più di quel ragazzo, del suo sorriso, della sua patria. Per esempio che il ragazzo non ha neanche sedici anni e la mattina, prima delle lezioni, lavora al mercato del pesce per poi recuperare le ore di sonno a scuola. Sarà una gita scolastica, a rivelare la passione di Rachid per gli alberi. Alberi che gli ricordano la propria terra, quella che gli è stata strappata via. Alberi a cui sognava di aggrapparsi, quando in mare nella notte buia, raggiunse una terra sconosciuta. Alberi che hanno radici forti, quelle che il ragazzo desidera più d’ogni altra cosa.
E l’amore di Rachid per gli alberi, diviene la metafora dell’amore e del rispetto che ogni uomo dovrebbe avere per le proprie “radici”.
“Il ragazzo che amava gli alberi – dice Petruzzelli - è un itinerario interiore attraverso il mito del deserto che ci lascia soli davanti a noi stessi spazzando via l’inutile e il superfluo in un cammino per sottrazione. In cammino è Rachid, ma in cammino è anche il suo professore che, attraversando il mistero del tradimento di un ideale, rivela tutta la fragilità delle nostre certezze quotidiane. Camminando in questo deserto, in questa terra d’esilio, è possibile perdersi ma anche ritrovarsi”.
“IL RAGAZZO CHE AMAVA GLI ALBERI” debutta il 13 dicembre e rimane al Duse fino a domenica 18 dicembre.
Lo spettacolo è in scena dal martedì al sabato alle ore 20.30, domenica alle ore 16.
La recita del giovedì, di ogni spettacolo in cartellone, inizia alle 19.30.
IL COMMENTO
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