cronaca

Assolto in primo grado, accusato di irregolarità per alzare i costi
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La condanna a sei anni di carcere per l'imprenditore romano Francesco Caltagirone Bellavista è stata chiesta dal pg Giancarlo Avenati Bassi, a Torino, nel processo d'appello per il caso del porto turistico di Imperia.

In primo grado, il 7 novembre 2014, Caltagirone era stato assolto. Secondo l'accusa la costruzione dell'infrastruttura venne viziata da una catena di irregolarità che portarono ad alzare i costi iniziali fino a 140 milioni. Il pg ha chiesto altre sei condanne.

Il pg ha chiesto per l'ex ad di Acquamare srl Andrea Gotti Lega 4 anni e 1.500 euro di multa, 3 anni e mille euro per Carlo Conti, ex direttore generale del Comune di Imperia e ex presidente di Porto di Imperia spa, 2 anni e 6 mesi e mille euro di multa per Stefano Degli'Innocenti, ex manager del gruppo Acqua Marcia, 1 anno e 4 mesi e 800 euro per Paolo Calzia, ex direttore generale del Comune di Imperia, 1 anno e 6 mesi e 750 euro per l'allora rappresentante legale di Acquamare Delia Merlonghi, un anno per l'allora direttore dei lavori del porto Emilio Morasso. Nei confronti della società Acquamare srl il pg ha chiesto la sanzione di 1 mln di euro e la confisca di beni per 50 milioni. La prescrizione è stata chiesta per Domenico Gandolfo, ex amministratore di Porto di Imperia spa e Ilvo Calzia, ex dirigente dell'Urbanistica del Comune di Imperia.