La risposta dell’ente nazionale che si occupa delle gestione delle strade è arrivata dopo le prescrizioni impartite dalla procura a tutti i soggetti chiamati a intervenire sul versante e sul rio, diffidandoli alla pronta realizzazione delle opere richieste. La nota dell’Anas precisa che "le opere richieste dalla Procura si riferiscono alla stabilizzazione di un tratto di versante di proprietà privata, esterno all'area interessata dalla frana del marzo scorso, oggi consolidata".
Per il tratto in questione che comprende il compluvio terminale del Rio Giano, "risulta che il proprietario non abbia mai realizzato l'intervento di sistemazione progettato, già autorizzato dal Comune e parzialmente finanziato dalla Regione. Per far fronte anche a questa situazione, Anas - si legge nella nota - ha già realizzato, sul margine del piazzale privato posto al piede del versante, un muro di contenimento provvisorio in blocchi di calcestruzzo, opportunamente dimensionato e rinforzato con cavi in acciaio ad alta resistenza" e "proprio in virtù delle garanzie offerte dall'opera di contenimento provvisoria per la messa in sicurezza della strada, Anas aveva richiesto il dissequestro dell'intera carreggiata".
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