Genova è a un bivio. Solo un progetto di cambiamento, profondo e determinato, può restituire speranza e futuro a una città altrimenti condannata a ripiegarsi mestamente su se stessa. Ad essere preda della peggiore politica. Una spinta di cittadinanza, indipendente, seria ma libera. Concreta e pragmatica ma svincolata da élites autoreferenziali, ormai incapaci di capire il territorio, i suoi bisogni e le sue ferite.
Serve una proposta di totale discontinuità con tutto ciò che abbiamo ormai alle spalle, capace di parlare a tutti e non solo a circoli sempre più ristretti. Idee, programmi e metodi del tutto diversi dal passato. Serve un passo avanti di tanti e tante. La disponibilità a rischiare, a mettersi in gioco. E’ necessaria una mobilitazione civica diffusa, un moto di riappropriazione che segni una cesura con classi dirigenti da tempo logore. Non possiamo lasciare che Genova sia preda della rassegnazione. Io non mi arrendo e sono pronto a fare la mia parte.
Genova può aprirsi e tracciare un nuovo cammino. Può tornare a prendersi cura di sé e dei propri cittadini, diventando sempre più una città in cui sia desiderabile vivere. Imboccare la via necessaria, ardua quanto affascinante, dell'uscita dalla sua condizione di crisi e crescente sofferenza sociale.
Oppure può valicare l'orlo del baratro. Farsi comunità più chiusa. Triste, impaurita e rabbiosa. Cancellare ogni residua speranza per le giovani generazioni. Condannare tanti di noi a un futuro prossimo fatto di solitudine, fragilità e rancore. Restare preda di un trumpismo subdolo o di un populismo cinico e demagogico.
La nostra città deve ripartire dalle sue grandi risorse. Certamente dalla sua straordinaria bellezza e dal suo fragile ma unico territorio. Straordinarie opportunità per un economia pulita della cultura e del turismo. Dal suo grande porto e da un tessuto economico, sfibrato da troppe crisi, ma ancora vivo e capace di raccogliere le opportunità che potrebbero aprirsi nei prossimi anni. Dal suo mondo del lavoro. Frammentato e spesso dimenticato, a cui bisogna tornare guardare con attenzione, passione e rispetto.
Genova cambia grazie alla tenacia della cittadinanza innovativa e attiva. Ma la risorsa più straordinaria risiede in quella parte di cittadinanza innovativa e attiva. I tanti che nonostante tutto, durante anni così duri, hanno continuato a mettere concretamente in pratica le doti della solidarietà, della creatività e dell'innovazione. Creando nuove opportunità di lavoro, sostenendo le reti associative e di welfare, impegnandosi generosamente per i diritti di tutti e tutte. Donne e uomini che non si sono ritratti, non hanno inteso né arrendersi né consegnarsi alla sterile dimensione dell'invettiva, vacua e roboante. Ma hanno orientato tutti i loro sforzi verso il cambiamento concreto, rendendo Genova quantomeno un poco più civile e curata, per loro stessi e soprattutto per gli altri.
Persino per quelli che nel frattempo sono stati a guardare, coltivando l'ignavia o peggio sperando di lucrare su odio e divisione. Senza questa spinta di cittadinanza, queste esperienze diffuse e variegate, Genova non avrebbe semplicemente retto l'urto di questo anni, restando preda indifesa della frammentazione e della passività. Se questo, nonostante tutto, non è accaduto, è soprattutto grazie a loro.
Con questa Genova coraggiosa intendo mettermi in cammino. Questa mia disponibilità è nelle mani di questi cittadini. Con loro intendo verificare nei prossimi giorni le condizioni per una candidatura di cambiamento, indipendente e civica. Non sono interessato ad avventure solitarie. Non ci sono campioni, ma solo una squadra da costruire con umiltà e tenacia. Sarei felice di farmi da parte se emergessero disponibilità più autorevoli e inclusive. Voglio semplicemente contribuire a processo collettivo, aperto e di cambiamento. Mettermi al suo servizio. Ci confronteremo insieme nei prossimi giorni e insieme tracceremo la via migliore.
La Genova del futuro si decide ora. Mi auguro quindi che questo rompere gli indugi agevoli l'avvio di un percorso largo di partecipazione democratica. La definizione di un vasto spazio pubblico in cui confrontare idee e progetti, per costruire una Nuova Coalizione Civica e Progressista. Quel progetto innovativo e popolare di cui tanti e tante sentiamo il bisogno. Uno spazio libero, al riparo da condizionamenti di gruppi di potere e da arroganze burocratiche. Vorremo poter contribuire a costruire una casa grande e plurale, con convinzione, apertura e autentica volontà di confronto. Si sappia, che non è e non sarà possibile soffocare un diffuso desiderio di cambiamento sull'altare delle autoreferenzialità di una politica vecchia e miope, che ci auguriamo si faccia al più presto da parte.
Sconfiggere la destra trumpista e il populismo cinico e demagogico. In tanta parte del mondo crescono muri, mentre democrazia e speranza si fanno più flebili. Una nuova e trasversale internazionale antidemocratica, della paura e dell'intolleranza, approfittando delle troppe vittime lasciate sul campo da una globalizzazione inumana, prova ad allungare la sua tetra ombra anche sul nostro paese. Un fenomeno inquietante che, per semplicità, potremmo definire trumpismo.
Da più parti, la nostra Genova, che fra pochi mesi andrà al voto, viene immaginata come un facile trampolino. Una comoda postazione dalla quale tale progetto, dopo un opportuno maquillage, potrebbe spiccare il definitivo balzo. La destra peggiore e un populismo cinico e demagogico, facendo leva sugli sbagli delle ultime amministrazioni, ambiscono con spregiudicatezza a mettere definitivamente le mani sulla nostra città. Non possiamo accettarlo.
Battere la rassegnazione. Ora. Spetta a noi tutti opporci. Sottrarci con tutte le nostre forze a un futuro sotto il segno dell'egoismo e delle povertà. Non ci è richiesto di nascondere le tante nostre fatiche, i nostri limiti. Non possiamo né intendiamo nasconderli. Io non saprei comunque farlo. Ma non ci possiamo esimere dal dovere collettivo di provare a costruire un'alternativa di dignità per la nostra comunità. Battere la rassegnazione. Ora.
*presidente del Municipio Centro Est Genova
politica
"Lettera aperta alla Genova che vuole cambiare"
Il presidente del Municipio Centro Est si auto-candida
4 minuti e 57 secondi di lettura
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