cronaca

Formati con un corso, possibili missioni a Ventimiglia
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Una 'clinica legale' formata da quindici studenti dell'Università di Genova fornirà assistenza agli stranieri richiedenti asilo in Liguria. Presso la sede dell'ateneo genovese in via Balbi si è conclusa la parte teorica che ha formato gli universitari. Dalla prossima settimana la clinica legale sarà operativa a Genova aiutando migranti a preparare le pratiche burocratiche per l'esame della commissione che verificherà la loro ammissibilità ai diritti di accoglienza.

Allo studio anche missioni alla frontiera di Ventimiglia, il punto più 'caldo' dell'emergenza migranti in Liguria. La prima edizione della "Clinica Legale in materia di Immigrazione e Asilo" è stata promossa promossa dall'Università di Genova, in particolare dalla Scuola di Scienze sociali diretta dal preside Realino Marra, in collaborazione con Giurisprudenza e Scienze Politiche.

Responsabile dell'iniziativa è un giovane ricercatore del dipartimento di Giurisprudenza, Matteo Buffa, 30 anni, genovese, sociologo del diritto. "Abbiamo preparato 15 studenti prima con un corso sul diritto dell'immigrazione - spiega Buffa - Poi siamo passati a lezioni più pratiche, al diritto vivente". Ovvero work-shop, giochi di ruolo per simulare situazioni reali, incontri con rappresentanti di Save The Children e Unhcr (l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), professionisti di ong, avvocati e mediatori culturali.

"Adesso gli studenti in prima persona, concretamente, come volontari incontreranno e aiuteranno i richiedenti asilo, con colloqui diretti per sentire le loro storie, approfondire le situazioni che li hanno portati in Italia - dice ancora Buffa - L' obiettivo è di affiancare i migranti nella preparazione delle memorie per le audizioni davanti alla commissione istituzionale che decide sulle richieste di protezione internazionale. Cominciamo da Genova, ma stiamo studiando la possibilità di intervenire anche a Ventimiglia".

La clinica legale dell'Università di Genova potrà contare su mediatori culturali volontari come interpreti che si affiancheranno agli studenti sul campo.