
I sostituti procuratori Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese avevano accusato Paita e Minervini di omicidio e disastro colposi, per non aver dichiarato il massimo stato d’allerta "a fronte di plurimi bollettini di avviso emessi dal centro meteo regionale di Arpal, tutti recanti i simboli di massima attenzione e quindi con esplicite segnalazioni di rischio meteorologico associato a temporali forti".
Ma il gup Baldini, nelle motivazioni della sentenza d'assoluzione, scriveva: "La diramazione dell'allerta, e la messa in moto della macchina di protezione civile, non spettavano all'assessore regionale Raffaella Paita ma erano compito del dirigente della protezione civile Gabriella Minervini. Al massimo, vista l'irreperibilità di quest'ultima, toccava al suo vice Stefano Vergante, sostituirsi e prendere le decisioni opportune".
Nei prossimi giorni verrà depositato l'appello. Secondo la pubblica accusa, competeva a Raffaella Paita non solo la diramazione dell'allerta, ma anche il coordinamento della macchina di protezione civile che non poteva essere affidata a Minervini, date anche le difficoltà operative dell'ente di cui le due avevano in precedenza discusso.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso