cronaca

A sedici anni dal sanguinoso blitz nella scuola durante il G8
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Nella Diaz c’era già tornato una volta nel 2013, ma in questa occasione è andato oltre.

Grazie ad un’iniziativa di Amnesty International e all’ospitalità del liceo Pertini, Mark Covell,
il giornalista inglese picchiato a sangue nel blitz della polizia a Genova durante il G8 del 2001, questa volta in quella scuola è arrivato in veste di relatore di un incontro dal titolo 'Diritti umani e Polizia in Italia'.

"Vorrei ringraziare - ha raccontato Covell -  il dirigente scolastico di questa scuola, Alessandro Cavanna, per avermi dato la possibilità di parlare agli studenti perché credo che in un luogo come questo i ragazzi delle scuole e soprattutto di questa dovrebbero avere una spiegazione sui reali fatti di ciò che è accaduto quella notte".

Covell non vede molti cambiamenti nel rapporto diritti umani e polizia, ma c’è un auspicio.

"Credo che purtroppo poco sia cambiato in particolare nell'addestramento delle forze di polizia riguardo al rispetto dei diritti umani in situazione di ordine pubblico. A sedici anni dalla Diaz stiamo entrando nell'era della post globalizzazione. Negli anni a venire ci saranno diverse manifestazioni e spero che la polizia le possa gestire nel rispetto dei diritti umani".

Gli studenti che ascoltano il giornalista inglese nell’aula magna del liceo Pertini all'epoca di quei fatti erano appena nati o non lo erano ancora. Fatti che sono diventati storia. Bisogna andare oltre sviluppando riflessioni.

"Credo si debba andare oltre senza dimenticare - ha aggiunto il prof. Alessandro Cavanna, dirigente scolastico del Pertini - In questa palestra si stanno svolgendo attività quotidiane, si avvalgono del diritto all'istruzione ampliando il ragionamento ad altri diritti facendo in modo che loro per primi non dimentichino e noi come adulti riusciamo a trasmettere queste situazioni problematiche e diamo loro strumenti per interpretare meglio la realtà".