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Presidi davanti ai varchi portuali e alle principali realtà del settore presenti sul territorio
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Andrea Popolano

Sciopero dei lavoratori del comparto metalmeccanico di Genova e della Liguria che attendono a livello nazionale il rinnovo del contratto collettivo. A Genova presidio davanti allo stabilimento ex Ilva di Cornigliano. L'obiettivo dei lavoratori è quello di riaprire un tavolo di trattativa sul rinnovo del contratto di oltre un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici, circa 25 mila su Genova, 40 mila in Liguria. Da questa mattina presidi davanti ai varchi portuali Giano, Etiopia e davanti alle principali realtà del settore presenti nel territorio come Fincantieri, Ansaldo e non solo.

Il contratto di lavoro è scaduto lo scorso giugno. Ma le trattative sono completamente ferme. La piattaforma di Federmeccanica si basa su circa 15 punti che risultano essere molto distanti dalle richieste dei lavoratori: si parla di aspetti legati al welfare, alla sicurezza sul lavoro, alle misure di salvaguardia, alle ditte di appalto e altro. I sindacati chiedono come base un aumento di almeno 240 euro per far fronte al caro vita di questi anni legato all'inflazione. In media un operaio metalmeccanico di quinto livello in Italia guadagna 1800 euro, si parla di un quasi un 30% in meno rispetto alla media europea. 

Uno sciopero di otto ore con presidio davanti allo stabilimento dell'ex Ilva, luogo simbolo in attesa del passaggio di gestione dalle mani dello Stato a quelle della cordata azera composta da Baku Steel Company, Azerbaijan Investment Company e Socar. Le trattative vanno avanti. Una partita che potrebbe chiudersi definitivamente entro il mese di giugno.

A fine febbraio il direttore generale di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria Maurizio Saitta ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda gli stabilimenti del Nord Italia (Genova, Novi Ligure e Racconigi) con una produzione che è stata recuperata rispetto al passato, oggi si viaggia al 70% con Genova che ha il suo cuore pulsante nella banda stagnata che può essere in punto cardine del futuro dello stabilimento dove sono occupati circa 800 lavoratori. 

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