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Muriel come uno squalo regala il derby, i rossoblù si interrogano sul futuro
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Ha avuto ragione Giampaolo: la Sampdoria ha vinto anche il secondo derby e lui e la squadra sono entrati nella storia. È crollato un tabù che durava da 57 anni e questo dà un peso specifico pesante alla vittoria nella stracittadina che accompagnati al più 12 sul Genoa in classifica consegna invece i confini del crollo rossoblù.

Inutile girarci intorno: Viviano e compagni sono arrivati meglio alla stracittadina e hanno un tasso tecnico in almeno 7 o 8 elementi superiori al Grifone. Per Gianpaolo tenere in panchina Schick è un lusso mentre Mandorlini, che nel primo tempo aveva disegnato bene tatticamente il match, nella ripresa è stato surclassato con l’inevitabile gol beccato. L’unica imprecazione del Genoa è che la rete di Muriel è una follia di Ntcham e di una dormita di Munoz che il colombiano ha annusato come uno squalo sente il sangue della preda.

Lì la partita è finita e gli ultimi venti minuti sono stati una passerella blucerchiata mentre il Genoa ormai impotente consegnava gia’ le riflessioni tristi del dopo gara. I tifosi della Samp festeggiano giustamente, quelli rossoblu’ come era scritto nello striscione apparso nei “Distinti” che recitava: “La pazienza è finita, l’amore no” pensano alla resa dei conti con il presidente Preziosi che da persona intelligente rifletterà su una stagione difficile e pericolosa. Ripartire da qui richiederà investimenti e genialità.

Intanto Giampaolo sorride, ma non ha perso tempo a lanciare un messaggio chiaro a Ferrero stuzzicato sul futuro di Muriel: “Bisogna fare una squadra ancora piu’ forte”. Il presidente lo rassicura, ma il caso è aperto in una notte felice, così è il calcio. Si chiude con il palcoscenico del Ferraris semplicemente affascinante, il pubblico è di livello europeo.