
Di nuovo, per ora, c’è solo un accordo tra Palazzo Tursi e la Soprintendenza di Belle Arti, con la collaborazione di Aster e Polizia Municipale. Negli scorsi giorni il soprintendente Vincenzo Tiné, insieme agli assessori Crivello e Fiorini, ha raccolto un nutrito dossier fotografico sui deturpamenti più gravi in città. Palazzi dei Rolli, chiese e monumenti coperti di scritte, volantini e cavi in libertà. Anche perché degrado chiama degrado. Un monitoraggio che servirà ad avviare i dovuti provvedimenti, con una logica alla base: ognuno pulisca il suo.
“Facciamo un appello ai cittadini: chiediamo ai genovesi di condividere lo sdegno per queste forme di aggressione ai nostri monumenti. La Soprintendenza vuole collaborare, quindi invitiamo a inoltrarci segnalazioni di situazioni di degrado in modo da poter intervenire al meglio”, spiega il soprintendente Vincenzo Tiné. “Sanzioni? È più importante quella sociale, bisogna bloccare queste persone”. E ricorda che “i proprietari hanno l’obbligo di conservare i loro immobili. Ma purtroppo non sono più sostenuti dal nostro ministero. Chi possiedi queste palazzi ha un dovere morale. Se non avrà le risorse, vedremo di aiutarlo”.
In campo c'è comunque la Polizia Municipale, che sorveglierà il centro storico con quattro pattuglie di agenti, due al mattino e due al pomeriggio. Al vaglio anche l’ipotesi di una pattuglia notturna interforze, con agenti in borghese, che sarà proposta al prossimo tavolo per la sicurezza in Prefettura. Intanto si studiano le soluzioni ‘preventive’, come particolari resine da applicare alle facciate degli edifici per impedire che si attacchi la vernice. Prevista poi una stretta sulle affissioni abusive: per ogni via tappezzata coi volantini sono 200 euro di multa. La Municipale assicura che sta collezionando materiale per risalire ai responsabili.
IL COMMENTO
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