"Oggi, rimborsando 6 persone con una mancetta, il governo ha preteso l'oblio ed il perdono". E' un passaggio del post di Beppe Grillo - quasi tutto incentrato sul G8 di Genova - in cui il leader M5S fa riferimento al risarcimento patteggiato due giorni fa dal governo per i fatti di Bolzaneto. Ricordando il G8, Grillo racconta: "Il giorno prima ero a Pegli con Gino Paoli: un bancomat finto, una macchina da demolire e Gino con una tuta bianca e una mazza che lo sfasciava, mentre dal palco io cantavo "Senza fine". Il consiglio che davo a tutti era di stare alla larga dal G8, sarebbe stato pericoloso, ed è stato inutilmente terribile".
"I banchieri e le grandi aziende di investimento sono irritate con noi: pensavano che ci fossimo messi in piazza a dire una qualche versione del "si vergogni". Da allora siamo entrati nelle istituzioni ed abbiamo cominciato a lavorare per correggere l'orrenda concezione di società dei nostri nemici naturali. Non è più tempo di manifestazioni in piazza a carattere provocatorio, facili a sfogare nella violenza, è diventato il tempo di disegnare il nostro futuro, per questo siamo qui", scrive Grillo
Il post del leader M5S arriva all'indomani della kermesse 'Sum #01' di Ivrea, organizzata dall'Associazione Gianroberto Casaleggio. E Grillo per la sua riflessione prende spunto dal G8 di Genova. "Fu l'ultimo fenomeno "spontaneo" di massa che prevedesse il futuro prossimo in cui erano rappresentati tutti. C'erano le persone che avevano difficoltà a capire il senso dell' antagonismo nei confronti della globalizzazione e, soprattutto, c'era la rappresentazione di come sarebbe diventato il mondo da lì a breve. Si inscenò tragicamente il futuro: una città compartimentata come se non fosse più di tutti i cittadini, zone rosse e tantissime zone grigie. C'era la ricerca dello scontro a tutti i costi e le decisioni fondate sui pretesti che oggi appaiono le uniche possibili. Come se "cui prodest" significasse "a chi prude?" oppure "qui mi prude" mentre significa, da sempre: quando non stai riuscendo a capire perché si sta verificando un fatto chiediti a chi giova, chi ne trae vantaggio?", scrive Grillo.
"Il G8 di Genova era una enorme macchina del tempo, pericolosa come soltanto una macchina del tempo può essere: quanto puoi andare nel futuro? Forse sarai già morto quel giorno che hai appena impostato. Un mucchio di persone hanno agito come se stessero già vivendo nell'oggi, ma all'improvviso, senza i graduali passaggi che ci hanno portato qui oggi. Non poteva che saltarne fuori una tragica ed inutile ultima legittimazione dei goverBanchi ed un ulteriore annichilimento della riflessione. Futuro significa evitare gli scontri e continuare a riflettere, disegnarcelo il futuro, riappropriarcene senza violenza: non è nella nostra cultura e fornisce carburante alla reazione giustificando il corso attuale delle cose", sottolinea l'ex comico concludendo: "Adesso che il mondo è un grande G8 di Genova, pieno di "sicurezza da mantenere" contro uomini neri mai individuati, io penso: non interessa la responsabilità di quei fatti se pensiamo al destino del mondo, la responsabilità personale è il compito dei magistrati. Il nostro compito è ottenere che non succedano più fenomeni del genere, incidendo sul comportamento della finanza che depreda l'anima".
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G8 di Genova, Beppe Grillo sul blog: "Dal Governo mancetta per il perdono"
Il leader M5s sul blog: "Finito il tempo delle manifestazioni in piazza"
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