politica

Boccia: "Non è vero, faremo ricorso"
2 minuti e 45 secondi di lettura
Michele Emiliano è escluso dalle primarie del Pd in Lombardia e Liguria. Lo ha ufficializzato la commissione congresso del Pd, a quanto si apprende, dopo che la mozione che fa capo al presidente della Puglia non ha raccolto le firme necessarie a presentare la candidatura nelle due Regioni. Dunque, il nome di Emiliano non comparirà nella scheda per l'elezione del segretario Pd nelle due Regioni.

La mozione Emiliano, a quanto si apprende, è riuscita a raccogliere le cinquanta firme necessarie a presentare una lista a sostegno del segretario solo nel collegio di Genova, per la Liguria, e in cinque collegi della Lombardia. Ma lo statuto del Pd prevede che per essere ammessi alle primarie si debba aver raccolto le firme in almeno la metà delle province di ogni singola Regione.

Ma dall'entourage del governatore pugliese parano il colpo. "Le firme per Emiliano ci sono: in Liguria in tutti i collegi, in Lombardia in più della metà. Non mi pare ci sia nessun organo ufficiale del partito che comunichi l'esclusione, ma solo notizie diffuse ad arte che riteniamo infondate: la decisione è delle commissioni regionali, se e quando ci verrà notificata noi faremo appello". Lo dice Francesco Boccia, deputato Pd esponente della mozione Emiliano. "Non vorrei - parafrasando il Renzi del 2013 - che il congresso del Pd diventasse un problema di burocrazia", aggiunge.

"La commissione nazionale per il congresso ha preso atto, dalle commissioni regionali di Lombardia e Liguria, che la lista Emiliano non aveva raccolto le firme necessarie. Mi dispiace molto che non siano riusciti ma è il regolamento che prevede l'esclusione, un regolamento approvato dalla commissione nazionale congresso all'unanimità, con il voto anche di chi in quella commissione rappresentava Emiliano". Lo dice Ernesto Carbone, deputato renziano membro della commissione congresso, interpellato su quanto afferma la mozione Emiliano e cioè che l'esclusione dalle due Regioni non è ancora stata ufficializzata.

La commissione congresso, in una riunione aggiornata più volte da mercoledì, ha provato a cercare una mediazione. La proposta era quella di ammettere il candidato solo nei collegi dove era in regola con le firme, ma i rappresentanti di Emiliano in commissione avrebbero respinto questa soluzione.

Il nome di Emiliano, a questo punto, non può comparire sulla scheda delle primarie nelle due Regioni perché il regolamento delle primarie prevede che si votino le liste di candidati all'assemblea nazionale, collegate a ciascun segretario.

E sull'esclusione del governatore della Puglia dalle primarie del Pd in Liguria e Lombardia è intervenuto anche uno degli altri canditi alla poltrona di segretario di partito. Si tratta dello spezzino e attuale ministro della Giustizia Andrea Orlando che si mostra favorevole a trovare una soluzione: "Non conosco bene la vicenda, so che i miei rappresentanti in Commissione hanno cercato una mediazione per assicurare la presenza di Emiliano alle primarie".

"L'esclusione di Emiliano è una scelta che spetta, a norma di regolamento, alla commissione per il congresso" spiega il segretario ad interim del Pd Matteo Orfini, che precisa "si tratta di una scelta sulla quale non ho voce in capitolo come giusto che sia: la commissione l'ha valutata e d'altra parte ci sono anche margini molto relativi, perché ci si muove nell'ambito delle regole".