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Con l’Inter ennesimo tiro dal dischetto neutralizzato dal vice Perin che pero’ rimane se stesso
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Eugenio Lamanna è l’antidivo per eccellenza, un po’ come il suo mentore Simone Braglia. Entrambi di Como, entrambi più ragionieri che calciatori. Ma i fatti in campo li sanno fare.

Lamanna si è emozionato un po’ alla fine della partita con l’Inter che lo ha visto protagonista assoluto con Pandev, dopo aver parato il rigore a Candreva a due minuti dalla fine su suggerimento di Cataldi, che gli ha indicato sbracciandosi il lato su cui sarebbe arrivato il pallone, visto che Candreva lo conosce bene avendoci giocato assieme alla Lazio. Lamanna regala tre punti al Genoa con una prestazione eccellente che cancellano di colpo le critiche che lo hanno sommerso nelle settimane scorse. Il portiere rossoblu’ si è commosso  sotto alla Nord in tripudio, giusto un attimo, poi è tornato quello di sempre e alla fine non si sfoga, non urla la sua rabbia o la sua gioia. Rimane se stesso con quell’aria serena e distacca inusuale per un numero uno:  “Lo so, sono stato criticato ma fa parte del gioco. Io sono uno tranquillo e metto in conto che questo possa succedere. L’importante è che abbiamo vinto. Perin? E’ un grande, era felice e sta soffrendo con noi”

E’ un pararigori eccezionale, con la maglia rossoblu’ quest’anno aveva gia’ fatto una prodezza simile con la Lazio poi vanificata dalla ribattuta. E due anni fa sei era esaltato con la Roma e addirittura a Torino con la Juventus. Ora si gode il momento felice e con lui tutta la squadra che trova la forza con questa vittoria per credere ancora di piu’ una salvezza che resta comunque tutta da conquistare. Ma le mani di Lamanna da oggi valgono di piu’