
L'unico "no" è arrivato per il Terminal Rinfuse, che chiedeva una proroga a partire dal 2020. "Abbiamo negato la proroga a causa del precario stato di salute gestionale finanziaria del terminal e di un parziale utilizzo di queste aree" sottolinea Signorini. L'80% della società Terminal Rinfuse Genova che gestisce il terminal è appena stato ceduto da Italiana Coke per l'80% a Spinelli e Msc, ma L'Autorità portuale non è stata informata in anticipo e anche per evitare che avvengano simili episodi in futuro, nel nuovo regolamento concessorio approvato "si prevede che ogni mutamento negli assetti di controllo di un terminalista debba essere autorizzato dall'Autorità di sistema portuale" sottolinea Signorini, mentre finora l'ente è stato "spettatore".
"Il messaggio di fondo è sbloccare celermente gli investimenti dei privati con le proroghe e mettere a valore un grosso investimento pubblico su Calata Bettolo, dove poi ci saranno gli investimenti dei privati" dice Signorini. In tutto gli investimenti privati ammontano a 350 milioni di euro, di cui 121 milioni Sech, 182 milioni Spinelli, 29 milioni Terminal San Giorgio, investimenti in infrastrutture, gru, armamento piazzali, impianti fissi. Per realizzare Bettolo l'Autorità di sistema ha già investito 230 milioni, compresi i dragaggi, inoltre ci sono altri 71 milioni di euro previsti per la messa in funzione.
IL COMMENTO
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