
Nella provincia di Genova, l'attività era gestita da una donna domiciliata nell'entroterra chiavarese in collaborazione col suo convivente e altre 3 persone della stessa zona. L'analisi del computer ha poi consentito di ricostruire tutta la rete di distribuzione, permettendo di identificare tutti i clienti, i fornitori e i complici. Nella sola provincia di Genova erano stati venduti oltre 700 articoli per un ricavo di 40 mila euro.
L'azione dei militari non si è concentrata solamente sui venditori, ma è stata estesa anche agli acquirenti finali, ai quali è stato contestato l'acquisto di oggetti falsificati. Ciò ha comportato per i clienti il sequestro degli articoli già pagati, oltre a una sanzione che varia da un minimo di 100 fino a un massimo di 7 mila euro. I responsabili della vendita on line rischiano pesanti multe e fino a 4 anni di reclusione.
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