
Benvenuti all'inizio di corso Aurelio Saffi, nel degrado più totale, che fa ancora più sorridere-amaro visto che qui a breve verranno appesi i manifesti dei candidati sindaco di Genova, proprio qui, che appare un simbolo delle parti di città lasciate a se stesse in barba a quelle che possono essere le promesse dei politici.
Imbarazza, ci imbarazza quasi, vedere che i giardini completamente sommersi dalla selva di volgari piante incolte, siano intitolati al procuratore Francesco Coco, ucciso dalle Brigate Rosse. Se poi vengono tenuti così, anche no, grazie. Accanto c'è un altro giardino, le cui scale neppure più si indovinano tra le erbacce, regno di tante lucertole che strisciano allegre e di pochi umani. Un po' meno allegri. Il marciapiedi... è un complimento definirle tali. L'asfalto, già, è pieno di buchi. C'è anche l'associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, poco distante, in mezzo alla selva: "Una vergogna" dice una volontaria. E gli fa eco un ragazzo di passaggio. Anche questa è Genova.
IL COMMENTO
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