Il Genoa ora è appeso un filo. Lo ammette lo stesso Raffaele Palladino che parla di un patto nello spogliatoio “perché non vogliamo retrocedere”. Buono a sapersi ma chi ci crede? È da tempo che i rossoblù hanno l’acqua in casa e da domenica alle 17, dopo il ko umiliante di Palermo, è salita alla gola di Burdisso e compagni. Le colpe di società, tecnici e calciatori sono sotto gli occhi di tutti, ma per evitare il “fracasso” come direbbero i brasiliani, serve uno scatto d’orgoglio col Torino.
Per questo il Genoa ha deciso di mettere a cinque euro il prezzo dei biglietti di gradinata e dei distinti, dieci euro per la tribuna superiore. I tifosi comunque ci saranno, gli appelli attraverso i social proseguono, e ora ci si attende che il presidente Enrico Preziosi sia anche lui con i giocatori e con la gente. Tutti devono metterci la faccia. Contestazioni o altro sarebbero assurde in una delle domeniche più importanti degli ultimi anni.
Col Torino è un crocevia decisivo, l’ultimo autobus per non retrocedere. Il Genoa nel 2009 mandò di fatto in B i granata, società amica, e c’è chi evoca quella data per la tremenda vendetta del Toro. Ma nel 2009 il Genoa si stava giocando la Champions e comunque l’Europa League. La squadra del presidente Cairo oggi non ha più stimoli dopo aver pareggiato un derby con la Juventus in modo quasi eroico.
Ai rossoblù probabilmente servirà solo un pareggio, neppure la vittoria, ed è un risultato alla portata pure per un Genoa troppo spesso senza cuore e senza anima. I nodi sono venuti al pettine dopo le cessioni di Rincon e di Pavoletti e poi dopo l’infortunio di Perin e infine dopo la squalifica di Izzo il miglior difensore a disposizione di Juric.
Il Grifone è poi precipitato nel dramma con solo 10 punti conquistati nel girone di ritorno fatto di esoneri, prima Juric e poi Mandorlini. Il Crotone da parte sua è cresciuto e fatto 17 punti nelle ultime sette gare. Così ora la distanza è solo di due gradini. Ma i calabresi vanno a Torino contro la Juventus che per vincere in fretta lo scudetto, dopo il passaggio a vuoto a Roma, devono conquistare subito un successo per poi pensare alla finale di Champions col Real Madrid.
Un campionato mediocre aiuta un Genoa disastroso e con un futuro incerto tanto che nelle ultime due settimane sono circolati i soliti ventagli di nomi peraltro tutti smentiti. Una confusione che non aiuta nessuno e che aumenta ansia e attesa, ma alibi non ce ne sono per nessuno. Ma ora tutti si mettano una mano sulla coscienza, ne va del futuro se ancora c’è chi non lo ha capito.
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Il Genoa chiama i tifosi: col Torino in ballo non c'è solo la salvezza, c'è il futuro
Dal punto di vista economico la retrocessione sarebbe gravissima
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