La XXII Rassegna di Drammaturgia Contemporanea inizia mercoledì 24 maggio ore 20,30 sul palcoscenico della Piccola Corte.
Un teatro vivo deve essere capace di osservare ed interrogare il presente, oltre che con lo sguardo atemporale dei classici, anche attraverso il linguaggio e la capacità d’indagine di autori contemporanei.
E’ con questa esigenza, con questo intento culturale che il Teatro Stabile di Genova produce dal 1996, la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, divenuta lungo questi due decenni, un appuntamento immancabile per scoprire i nuovi autori, le nuove forme e le ultime tendenze in campo di scrittura per il palcoscenico.
In ventidue anni di vita, la Rassegna ha portato in scena quasi 80 nuovi testi, molti dei quali sono poi diventati dei veri e propri spettacoli di produzione.
Dopo il pluripremiato “Geppetto e Geppetto” della scorsa edizione, si ripete la collaborazione con il coetaneo Festival delle Colline Torinesi che con PAV, affianca il Teatro Stabile nella produzione di “Lingua madre Mameloschn”, il secondo titolo della Rassegna.
Come già nella scorsa edizione, i cinque spettacoli (tre dei quali sono diretti da registe donne) restano in scena per nove repliche e sono programmati in modo alternato (3+2) sui palcoscenici della Piccola Corte e del Teatro Duse.
L’ARBITRO DI DIO (Quel gol non era gol) – Irlanda
Di Robert Farquhar (versione italiana Carlo Sciaccaluga)
PICCOLA CORTE da Mercoledì 24 maggio a Sabato 3 giugno ore 20,30 – Giovedì ore 19.30 (domenica e lunedì riposo)
Regia Alberto Giusta. Interpreti Andrea Di Casa, Massimo Rigo, Marco Zanutto.
Degsy e Cliff sono due amici uniti dalla passione per la loro amata squadra di calcio, condannata alla retrocessione da una decisione arbitrale dubbia. In cerca di vendetta, decidono di rapire l’arbitro e fissare un riscatto: il direttore di gara deve ammettere l’errore e far rigiocare la partita. Riusciranno i due sbandati ad ottenere ciò che vogliono oppure segneranno un doloroso autogol? Con uno sguardo divertito e divertente, amore, amicizia e passione mostrano il cartellino rosso a tutti i sognatori, delusi da ciò che avrebbe potuto essere e non è mai stato.
Autore e regista irlandese, Robert Farquhar abita a Liverpool. La sua fama si è consolidata con “Polvere alla polvere” proposto dallo Stabile di Genova nella Rassegna del 2006 ed in scena al Teatro Duse nel 2008. Farquhar è anche membro della Big Wow Theater Company ed autore di tanti altri testi di successo fra i quali: You are here, The angry kitchen sink, In the meanwhile cafè, Almost forever but, Dead heavy fantastic.
LINGUA MADRE MAMELOSCHN (Muttersprache Mameolschn) – Germania (coprodotto insieme al Festival delle Colline Torinesi e a PAV)
di Sasha Marianna Salzmann (versione italiana Alessandra Griffoni Rota)
TEATRO DUSE da Mercoledì 31 maggio a Sabato 10 giugno ore 20,30 – Giovedì ore 19,30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Paola Rota. Interpreti Elena Callegari, Francesca Cutolo, Maria Roveran
Tre donne, tre storie, tre generazioni, tre personalità. Un’anziana madre, sua figlia e sua nipote: una famiglia ebrea trapiantata in Germania ove l’ebraismo, con i suoi dogmi, è quasi un ingombro da cui tutte tentano di liberarsi invano. Le tre donne si confrontano, si scontrano e si raccontano aprendo valige piene di esperienza, ricordi e sensi di colpa, tra le pareti del salotto della loro casa, ad un tempo contenitore e cassa di risonanza di tormenti, paure, tradizioni, affetti. Un dialogo intimo e politico, una ricerca della verità, delle origini, dell’identità.
Sasha Marianna Salzmann è nata a Volgograd (1985) e vive fra Berlino e Istanbul. Attualmente è autrice residente del Teatro Gorki di Berlino. La sua pièce teatrale Muttermale Fensterblau ha vinto nel 2012 il Kleist Förderpreis mentre nel 2013 Lingua madre Mameloschn ha vinto il premio del pubblico delle Giornate Teatrali di Mulheim
PEZZO DI PLASTICA (Stück Plastik) – Germania
di Marius von Mayenburg (versione italiana Umberto Gandini)
PICCOLA CORTE da Mercoledì 7 a Sabato 17 giugno ore 20,30 – Giovedì ore 19.30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Simone Toni. Interpreti Gabriele Furnari Falanga, Federica Granata, Marisa Grimaldo, Roberto Serpi, Federico Vanni.
Interno di famiglia in crisi: Ulrike, la moglie, è assistente del folle artista Haulupa, invadente e possessivo. Michael, il marito, è un medico depresso che per ridare vita al suo ego ferito, decide di candidarsi volontariamente in una regione colpita dall’ebola. E poi c’è Vincent, il figlio adolescente, nel pieno di una crisi di identità e di genere. L’arrivo della giovane colf Jessica sembra portare serenità ma in breve i coniugi riversano su di lei le frustrazioni e la rabbia repressa. E come se non bastasse, Haulupa fa di Jessica la sua musa ispiratrice.
Nato 45 anni fa a Monaco di Baviera, Marius von Mayenburg è drammaturgo e regista presso la Schaubühne am Lehniner Platz di Berlino nonché uno degli autori più rappresentati del teatro tedesco contemporaneo. Il suo dramma Feuergesicht è stato tradotto in più di 30 lingue e messo in scena in tutto il mondo. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo Brutto, Eldorado, Faccia di fuoco, La pietra.
MORS TUA VITA MEA – Italia
di Silvia Zoffoli
TEATRO DUSE da Mercoledì 14 a Sabato 24 giugno ore 20,30 – Giovedì ore 19,30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Elisabetta Mazzullo. Interpreti Valeria Angelozzi, Matteo Cremon, Valentina Favella, Matteo Palazzo.
Uno squarcio senza filtri sui trentenni italiani di oggi, alla ricerca disperata e quotidiana della propria identità e di una strada da percorrere. Per ritrovarsi bisogna compromettere l’equilibrio instabile dei finti rapporti e sacrificare chi non ci accetta nel nostro cambiamento. In questo testo si parla del tentativo di costruire qualcosa insieme, senza sapere bene come fare: ognuno dei quattro piccoli eroi ci sta provando, a modo suo, a cercarsi e a scegliersi.
Laureata al Dams, con passate esperienze da attrice e regista, dal 2009 Silvia Zoffoli mette in scena i propri testi teatrali, debuttando con Hannah e Mary, un’amicizia ordinaria fra donne straordinarie che, nel 2010, viene scelto dal Teatro Quirino di Roma per la rassegna Autogestito. Nel 2014 vince il bando nazionale “Offerta creativa” con Amalia e basta mentre nel 2015 firma la regia di Madri come Dio vuole in scena alla Triennale di Milano per “Il tempo delle donne”.
SANGUE MATTO (Verrücktes blut) – Germania
di Nurkan Erpulat e Jens Hillje (versione italiana Clelia Notarbartolo)
PICCOLA CORTE da Mercoledì 21 giugno a sabato 1° luglio ore 20.30 – Giovedì ore 19.30
(domenica e lunedì riposo)
Regia Elena Gigliotti. Interpreti Giuseppe Brunetti, Roberta Catanese, Fabrizio Costella, Riccardo Marinari, Silvia Napoletano, Cristina Pasino, Francesca Patanè, Alessandro Pizzuto.
In una scuola di periferia, un’insegnate di recitazione sequestra una pistola ad un allievo e, impugnando la medesima arma da fuoco, tiene in scacco tutta la classe composta per lo più da figli di emigranti turchi. L’insegnante obbliga gli allievi ad interpretare scene tratte da I masnadieri e Intrigo e amore di Schiller.
Tratta dal film francese (inedito in Italia) “La journée de la jupe” con Isabelle Adjani, la pièce è una dura riflessione sull’emarginazione in una società multietnica, sul ruolo della scuola e su quello del teatro, come possibile via di salvezza.
Nurkan Erpulat è un regista e autore turco (1974) le cui regie più recenti sono Il Signor Kolpert di David Gieselmann (2012), Der Parasit oder die Kunst sein Glück zu machen di Louis-Benoît Picard (2013) e Amsterdam di Marijana Verhoef (2014).
Jens Hillje, classe ’68, lavora dal ‘90 come autore, attore e regista indipendente: nel 1996 fonda insieme a Thomas Ostermaier la “Baracke am Deutchen Theater” che dopo due anni viene nominato teatro dell’anno.
Nel 2000 inizia una collaborazione con il regista ed autore Falk Richter che si concretizza negli allestimenti Trust, My secret garden e Rausch.
spettacoli
Al via al Teatro Stabile la XXII Rassegna di Drammaturgia Contemporanea
Si inizia mercoledì 24 maggio alle 20.30
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