
In primo grado, il giudice aveva ritenuto fondato l'impianto accusatorio secondo cui era stato l'intervento a causare la morte della donna, condannando il medico a 3 anni e mezzo di reclusione e a 900mila euro di provvisionale di risarcimento al marito e ai due figli. In appello, e poi in Cassazione, i togati hanno ridotto la penale e la provvisionale, da 900mila a 500mila euro.
L'Asl 2, chiamata a rispondere in solido dal giudice penale, aveva pagato la provvisionale di 900mila euro prima della sentenza d'appello. Ora, la procura contabile chiede ad Andrea Piccardo di risarcire l'azienda sanitaria. Per la difesa il danno erariale non è di 900 mila euro in "quanto l'Asl ha pagato prima che fosse emessa la sentenza d'appello, dove i giudici lo hanno notevolmente ridotto e poi avrebbe dovuto dotarsi di un' assicurazione a tutela del personale e di terzi". Per la procura la tesi difensiva non deve trovare accoglimento, in quanto, i 900mila euro sono stati di fatto pagati e attualmente è ancora in corso una procedura di transazione, in sede civile, tra i parenti della deceduta e l'Asl, per quantificare definitivamente l'ammontare del danno dal liquidare.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso